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  • Cagliari

    Cagliari

    Cagliari, anticamente conosciuta come Caralis, o Carales, è una città capoluogo dell’isola della regione Sardegna, in Italia.

    Si trova all’estremità settentrionale del Golfo di Cagliari, sulla costa meridionale dell’isola.

    La vita di Cagliari oggi

    A lungo quartier generale militare dell’isola, Cagliari ha avuto importanti basi navali e aeree italiane fino a quando queste furono distrutte dai pesanti bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale.

    Il porto è stato ricostruito ed è oggi il principale porto della Sardegna. Le principali esportazioni sono il piombo, lo zinco, il sale e altri minerali.

    L’agricoltura e l’estrazione del sale sono importanti; si producono cemento, superfosfati e ceramiche; ci sono mulini e zuccherifici.

    Negli ultimi anni, grazie anche anche a Renato Soru, che diventerà anche governatore della regione tra il 2004 e il 2009, Cagliari ha vissuto e sta vivendo un’importante spinta sul mercato dell’Information Technology, ciò in particolar modo a inizi del 2000 quando Tiscali innovò il mercato della banda larga in Italia.

    La popolazione di Cagliari è di 154.083 abitanti che prendono posto su una superficie di 85 Km quadrati.

    Cosa vedere a Cagliari

    La città medievale, su una lunga e stretta collina che corre a nord e a sud, occupa probabilmente il sito dell’acropoli cartaginese, mentre il quartiere occidentale e il quartiere Marina della città bassa erano probabilmente più importanti sotto i Romani, come testimoniano il grande anfiteatro romano e un’estesa necropoli romana.

    I principali monumenti della città alta medievale sono la Cattedrale di Santa Cecilia (1257-1312; ricostruita nel 1669-1702), con due delle originarie porte del transetto; parti delle fortificazioni pisane, tra cui le torri di San Pancrazio (1305) e dell’Elefante (1307); il museo archeologico; l’Università di Cagliari (fondata nel 1606).

    Nel quartiere di Villanova, a est della Marina, si trova la Basilica a cupola paleocristiana di San Saturnino, o SS. Cosma e Damiano, ricostruita nel XII secolo.

    Breve storia di Cagliari

    Anche se probabilmente fu occupata in epoca preistorica, la sua fondazione è attribuita ai Fenici. Era conosciuta dai greci come Cardlis e dai romani come Caralis. Principale roccaforte cartaginese in Sardegna, fu occupata dai Romani nella seconda guerra punica (218-201 a.C.) e probabilmente ottenne pieni diritti civili romani da Giulio Cesare nel I secolo a.C..

    In epoca imperiale romana (cioè dopo il 27 a.C.) Caralis divenne la città più importante dell’isola, soprattutto grazie al suo bel porto riparato, dove era di stanza un distaccamento della flotta di Misenum. Fu probabilmente la sede del governatore romano nel IV e V secolo d.C. e fu anche il punto principale del sistema viario sardo. Fu indipendente nel Medioevo europeo, ma in seguito passò ai Pisani e agli Aragonesi prima di passare, con il resto della Sardegna, a casa Savoia nel 1718.

  • Urbino

    Urbino

    Urbino, in latino Hortense, è una città nelle Marche, regione dell’Italia centrale.

    Capoluogo, insieme a Pesaro, dell’omonima provincia di Pesaro-Urbino.

    La parte residenziale moderna, sviluppatasi al di fuori delle mura, si distingue dall’antica città, il cui tracciato viario e il cui carattere sono medievali, anche se la maggior parte dei suoi edifici sono stati costruiti tra il XVII e il XVIII secolo.

    I punti di riferimento più notevoli, il Palazzo Ducale, oggi Galleria Nazionale delle Marche, con un’importante collezione di dipinti, e il mausoleo di San Bernardino fuori città, risalgono alla fine del XV secolo.

    Sede di un arcivescovo, la cattedrale quattrocentesca di Urbino è stata ricostruita in stile neoclassico dopo il terremoto del 1789. La sua università fu fondata nel 1506.

    Cosa vedere a Urbino

    Abbiamo già accennato ad alcune attrazioni interessanti, ma per il visitatore certo non possono mancare i seguenti punti di interesse:

    • Palazzo Ducale
    • Galleria Nazionale delle Marche
    • Casa Natale di Raffaello
    • Cattedrale di Santa Maria Assunta
    • Chiesa di San Domenico
    • Oratorio di San Giovanni Battista
    • Fortezza Albornoz
    • Parco della Resistenza

    Economia di Urbino

    Tagliata fuori dalle strade principali, Urbino rimane esclusa dalle fonti di sviluppo.

    Con il declino dell’agricoltura, le sue principali risorse sono il turismo e l’università. Fino al XVII secolo era nota per la lavorazione della maiolica (ceramica stagnata). Pop. (2006 est.) mun., 15.373.

    Breve storia di Urbino

    Fondata dagli Umbri, antico popolo dell’Italia, fu successivamente occupata da Etruschi, Celti e Galli e, nel III secolo a.C., dai Romani.

    Nel IX secolo cadde sotto il dominio della Chiesa, ma fu ceduta nel XII secolo ai Montefeltro. Divenne sede di un ducato e raggiunse il suo apice come centro di attività artistica e letteraria sotto il dominio di Federico da Montefeltro (1444-82) e del figlio Guidobaldo (1482-1508).

    L’artista Raffaello nacque ad Urbino (1483). Il ducato estese il suo dominio sotto il governo dei Della Rovere, succeduti ai Montefeltro, ma il trasferimento della corte a Pesaro segnò l’inizio del declino della città. Il ducato e le città sottomesse furono incorporate nello Stato Pontificio nel 1626 e nel Regno d’Italia nel 1860.

  • L’Aquila

    L’Aquila

    L’Aquila, purtroppo, ha un prima e un dopo, una sorta di anno zero naturale che ha trasformato la città e gli abitanti per sempre. La data è quel maledetto 6 aprile 2009 e l’orario è quello delle 3:32 di notte.

    Un terremoto tremendo che ha scosso la città rimodellandola dalle radici; tanta tristezza e polemiche sono conseguite ma quello che rimane è una città fortemente mutata che, probabilmente, mai più tornerà a prima.

    Eppure L’Aquila già aveva conosciuto giornate simili, in particolare il 2 febbraio del 1703, quando un terremoto, anche più potente di quello del 2009, rase al suolo l’intera città.

    Un prima, un durante e un dopo, sperando di non dover mai più aggiungere tacche a questa drammatica timeline…

    L’Aquila degli Abruzzi

    L’Aquila è una città (capoluogo) della regione Abruzzo nell’Italia centrale. Si trova su una collina sopra il fiume Aterno, a nord-est di Roma.

    Un’autostrada veloce collega L’Aquila a Roma e la costa adriatica ad est. La popolazione è di 69.605 abitanti.

    La zona fu abitata dai Sabini, un’antica tribù italica, dopo che la loro città Amiternum fu distrutta dai Romani e successivamente dai barbari.

    Degni di nota a L’Aquila

    Tra gli edifici degni di nota:

    • il maestoso castello (1535) che ospita il Museo Nazionale Archeologico e Artistico degli Abruzzi;
    • la chiese di San Bernardino (1454-72; facciata 1527), contenente il mausoleo (1505) di San Bernardino da Siena, e di Santa Maria di Collemaggio (1283-88);
    • La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, ricostruito dopo i terremoti del 1703.
    • Il Portale d’Ingresso del Forte spagnolo con lo stemma di Carlo V

    La cinta muraria medievale è ancora in gran parte esistente. Numerosi sono i palazzi, una grande biblioteca provinciale e un ospedale comunale di antica fondazione.

    Punto di partenza del vicino gruppo montuoso del Gran Sasso d’Italia, L’Aquila è un centro sciistico e stazione estiva. Si producono stoffe di lana, apparecchi radio, mattoni e mobili, e si praticano l’agricoltura, il merletto e altri mestieri.

    Breve storia de L’Aquila

    La città fu fondata intorno al 1240 dal Sacro Romano Imperatore Federico II e divenne sede vescovile nel 1257.

    Importante centro nel Medioevo, fu contesa dalla dinastia angioina (Casa d’Angiò) e aragonese e successivamente passò al Regno di Napoli. Partecipò alla resistenza all’invasione francese del 1798-99 e alle ribellioni del XIX secolo contro il reazionario regno napoletano; entrò a far parte del Regno d’Italia nel 1860.

    Il terremoto dell’Aquila del 2009

    Il terremoto dell’Aquila del 2009 è un grave sisma che si è verificato il 6 aprile 2009, nei pressi della città dell’Aquila, nella regione Abruzzo.

    La scossa di magnitudo 6,3 ha colpito alle 3:32 del mattino, ora locale, danneggiando gravemente la città de L’Aquila del XIII secolo, situata a circa 100 km a nord-est di Roma.

    Il terremoto è stato causato da una faglia di Paganica a nord-ovest-sudest. Essa e diverse faglie vicine sono legate alle forze tettoniche estensive associate all’apertura del bacino tirrenico ad ovest.

    Per più di tre mesi dopo il terremoto principale, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, utilizzando una rete portatile di sismometri, ha continuato a rilevare migliaia di scosse di assestamento. Le scosse di assestamento del peggior terremoto del Paese degli ultimi 30 anni hanno attraversato l’Italia centrale, logorando i nervi pubblici e politici. In totale sono morte più di 300 persone, e si stima che 60.000 siano rimaste senza casa.

    Su insistenza del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Silvio Berlusconi, il Vertice del Gruppo degli Otto che era stato programmato per il Vertice della Maddalena, al largo delle coste sarde, è stato trasferito all’Aquila.

    Il vertice si è svolto in luglio, in condizioni di fortuna, per concentrare l’attenzione globale sulla catastrofe. A settembre 2009, i vigorosi sforzi di assistenza sono riusciti a trasferire alcuni dei diseredati in nuove abitazioni, anche se migliaia di persone sono rimaste ospitate in strutture temporanee. Il centro storico della città è rimasto off-limits per più di un anno dopo il terremoto, mentre gli sforzi di restauro procedevano lentamente, e i funzionari coinvolti nell’opera di ricostruzione sono stati successivamente indagati per reati nell’assegnazione di appalti pubblici.

    Nel settembre 2011 sei scienziati e un funzionario del governo sono stati processati per omicidio colposo in relazione a una loro dichiarazione precedente al terremoto. I pubblici ministeri hanno sostenuto che i singoli individui, tutti membri di una commissione governativa di valutazione dei rischi, non hanno comunicato adeguatamente l’aumento del rischio di un terremoto di grande entità a seguito delle scosse minori che hanno preceduto il terremoto del 6 aprile. I critici hanno controbattuto che non esiste un metodo preciso per prevedere il verificarsi di un terremoto e che il processo servirebbe da disincentivo per gli scienziati a consigliare il governo in futuro. Nell’ottobre 2012 un tribunale italiano ha giudicato le sette persone colpevoli di omicidio colposo multiplo, e ciascuna è stata condannata a sei anni di carcere. Queste condanne sono state ribaltate in appello nel novembre 2014.

  • Pisa

    Pisa

    Pisa è una città nell’Italia centrale, facente parte della regione Toscana.

    La città si trova sulla pianura alluvionale dell’Arno, a circa 10 km dal Mar Ligure e 80 km a ovest di Firenze.

    Pisa giaceva in riva al mare fino al XV secolo, quando il limo accumulatosi dal fiume Arno aveva completamente tagliato la città dalla linea di riva che si stava ritirando.

    Pisa è oggi una tranquilla città universitaria di provincia, rinomata per i suoi tesori artistici e architettonici. La città conserva anche gran parte del suo circuito murario di 10,5 chilometri.

    Pisa si distingue soprattutto per un notevole gruppo di edifici nella Piazza del Duomo, la cosiddetta Piazza dei Miracoli, situata all’estremità nord-occidentale della città murata medievale. In questa piazza si trovano la cattedrale, o Duomo, il battistero, il campanile, o Torre pendente di Pisa, e il camposanto, o cimitero.

    Sia la cattedrale che il battistero sono costruiti in marmo bianco con strisce di nero in stile romanico pisano, con colonnati e l’uso decorativo di archi a sesto acuto. La cattedrale, iniziata nel 1063, ha una navata centrale con navate a doppia volta e transetti a volta singola, e una cupola all’intersezione dei due assi. Sul fronte occidentale, la gamma di archi che corre intorno alla base della cattedrale si ripete in quattro arcate aperte. Sul lato meridionale sopravvive una meravigliosa porta in bronzo (1180 ca.) di Bonanno Pisano, che raffigura scene bibliche. All’interno della cattedrale si trova uno splendido pulpito decagonale scolpito in marmo bianco (1302-11; restaurato nel 1926) da Giovanni Pisano.

    Il battistero circolare, iniziato nel 1152 ma completato solo nel XIV secolo, è coperto da una cupola sormontata da un cono, che conferisce alla struttura un effetto ogivale, orientale. L’interno contiene un meraviglioso pulpito esagonale completato nel 1260 da Nicola Pisano. Anche la Torre Pendente di Pisa, iniziata nel 1174 e completata nel XIV secolo, è anch’essa rotonda ed è costruita interamente in marmo bianco, intarsiata all’esterno con marmi colorati. L’assestamento irregolare delle fondamenta del campanile durante la sua costruzione ha dato alla struttura una marcata inclinazione che ora è di circa 5,2 m fuori dalla perpendicolare. Gli edifici marmorei del camposanto, eretti a partire dal 1278 in stile gotico italiano da Giovanni di Simone, contenevano importanti affreschi di vari artisti toscani del XIV e XV secolo, in particolare di Benozzo Gozzoli. I suoi affreschi sono stati danneggiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma da allora sono stati restaurati.

    Tra le chiese antiche di Pisa, situate per lo più a nord del fiume, spiccano:

    • San Pierino (XI-XII secolo)
    • San Frediano e San Sepolcro (entrambi del XII secolo)
    • San Nicola, con una torre a quattro piani del 1250 circa;
    • San Francesco (XIII secolo), con affreschi di Taddeo Gaddi del 1342;
    • Santa Caterina (XIII-XIV secolo);
    • San Michele in Borgo, con bella facciata trecentesca;
    • Santa Maria della Spina, costruita in marmo bianco in stile gotico pisano e ampliata nel 1323.

    Tra gli edifici profani della città ci sono diversi bei palazzi medievali e rinascimentali.

    Pisa ha dato i natali allo scienziato Galileo Galilei. L’Università di Pisa, fondata nel 1343, alla fine del XX secolo contava più di 25.000 studenti. Inoltre la città toscana è sede di una delle migliori università di matematica e fisica in Italia, la Normale.

    La città rimane la sede di un arcivescovado.

    Oggi Pisa è un importante nodo ferroviario e dispone di un aeroporto internazionale. All’economia contribuiscono il turismo e le industrie leggere che producono prodotti tessili, vetro e beni ingegneristici e farmaceutici.

    La popolazione residente di Pisa è di 90.488 (2017 ISTAT) che abitano i 185 Km quadrati.

    Breve storia di Pisa

    L’antica Pisa, o Pisae, come la chiamavano i romani, fu probabilmente abitata dai Liguri prima di passare sotto il controllo romano come base navale.

    Divenne colonia romana poco dopo il 180 a.C. e nel 313 d.C. era diventata un vescovado cristiano. Pisa sopravvisse al crollo dell’Impero Romano per rimanere il principale centro urbano della Toscana.

    Sfruttando la sua potenza marittima e i prodotti e i mercati del suo fertile entroterra toscano, la città rinacque nell’XI secolo per diventare un fiorente centro commerciale. Con l’aiuto di Genova, prese anche l’iniziativa contro i predoni musulmani. Nel 1016 i pisani e i genovesi cacciarono i saraceni dalla Sardegna e nel 1063 la flotta pisana saccheggiò la Palermo musulmana.

    La partecipazione della città alle Crociate assicurò preziose posizioni commerciali ai commercianti pisani in Siria, e successivamente Pisa si rafforzò per rivaleggiare con Genova e Venezia. Nel XIII secolo Pisa, città ghibellina, godette del sostegno degli imperatori tedeschi nei suoi lunghi conflitti con Genova in mare e con i suoi rivali toscani, Lucca e Firenze, in terraferma. Queste lotte culminarono nella sconfitta di Pisa da parte della flotta genovese nella decisiva battaglia della Meloria del 1284.

    Nonostante questa sconfitta, alla fine del XIII secolo Pisa divenne un trafficato centro di lavorazione della lana e rimase il porto principale della Toscana. La prosperità pisana si rifletteva nella caratteristica casatorre, un’alta torre abitata solitamente costruita in mattoni e pietra, e nelle chiese della città, in particolare nel grandioso e spettacolare gruppo di cattedrale, battistero e campanile (la torre pendente). La cattedrale e il battistero sono stati decorati da una successione di illustri scultori, tra cui Guglielmo Pisano, Bonanno Pisano, Nicola Pisano e il figlio di Nicola, Giovanni Pisano.

    Le lotte di fazioni interne contribuirono all’occupazione di Pisa da parte dei fiorentini nel 1406. Grandi quantità di merci continuarono a transitare in città fino al XV secolo, quando l’insabbiamento rese quasi impossibile lo spostamento delle galere cariche lungo l’Arno. Quando gli eserciti francesi invasero l’Italia nel 1494, Pisa riaffermò temporaneamente la sua indipendenza; la città sostenne una serie di guerre e di assedi fino a quando Firenze la riconquistò nel 1509. In seguito decadde come città di provincia toscana. Dopo la metà del XVIII secolo Pisa è tornata a crescere, con la bonifica delle paludi circostanti, l’eliminazione della malaria e lo sviluppo di industrie leggere. Nella seconda guerra mondiale Pisa subì gravi danni nel 1944, quando si svolsero lunghi combattimenti sulla Linea Gotica Tedesca (Pesaro-Rimini) delle difese. Le numerose chiese danneggiate o in rovina in quel periodo furono successivamente restaurate, ma l’area a sud del fiume, che subì ampie distruzioni, ha ancora un aspetto un po’ privo di carattere.

  • Perugia

    Perugia

    Perugia (Perusia in Latino) è una città, sede di un arcivescovado e capoluogo della regione Umbria, nell’Italia centrale, a nord di Roma; sorge su un grappolo irregolare di colline che si affacciano sulle valli umbra e centrale del Tevere e sul lago Trasimeno.

    Edifici e Monumenti di Perugia

    Notevoli sono i resti delle mura etrusche con tre portali, oltre al nucleo etrusco della città medievale ben conservata e racchiusa dalle mura duecentesche e, alla periferia, gli ipogei etruschi di San Manno e dei Volumnii (II secolo a.C.).

    Nel centro della città la magnifica Piazza Quattro Novembre ospita:

    • il Palazzo dei Priori, o Palazzo Comunale (1293-97; ampliato nel 1443), che, a sua volta, ospita la notevole collezione di dipinti e sculture della Galleria Nazionale dell’Umbria.
    • la cattedrale di S. Lorenzo (1345-1430), in cui si suppone l’anello sponsale in onice bianco della Vergine
    • la splendida Fontana Maggiore (1278) di Fra Bevignate

    Altri punti di riferimento sono il Collegio del Cambio (1452-57), con un folgorante ciclo di affreschi di Pietro Perugino e dei suoi allievi.

    Tra le tante belle chiese si segnalano in particolare:

    • S. Angelo (V e VI secolo; a pianta circolare);
    • S. Domenico (1305; ricostruito nel 1632), che contiene la monumentale tomba di Papa Benedetto XI;
    • S. Pietro (in origine X secolo, spesso rimaneggiata);
    • S. Severo (XV-XVIII secolo), con un affresco di Raffaello;
    • S. Bernardino (1457-61)

    Nell’ex convento di S. Domenico si trovano l’archivio di Stato e il museo etrusco-romano, con un’importante collezione archeologica. L’ex convento degli Olivetani è la sede centrale dell’Università (fondata nel 1307), mentre Palazzo Gallenga è la sede dell’Università italiana per stranieri.

    Economia di Perugia

    Perugia è un centro di commercio agricolo noto per il cioccolato (la Perugina, ora di proprietà della svizzera Nestlè, nasce qui); le sue principali attività economiche sono l’industria alimentare, tessile, meccanica e farmaceutica.

    Particolarmente importante è il circolo delle Università, oltre alla già citata Università per stranieri, anche l’Università degli studi di Perugia è uno dei migliori atenei d’Italia. Il movimento intorno alle Università fa sì che buona parte dell’economia di Perugia ruoti attorno agli studenti (ristoranti, pub, hotel, ecc).

    La popolazione nell’ultimo censimento ISTAT del 2017 è di 166.676 abitanti.

    Clima di Perugia

    Anche se Perugia si trova nella parte centrale dell’Italia, la città vive un clima subtropicale umido (classificazione climatica Köppen Cfa) simile a gran parte del Nord Italia. Il clima in questa zona presenta lievi differenze tra alti e bassi, e le precipitazioni sono adeguate tutto l’anno.

    Ciò poiché è una delle più grandi città del Centro Italia che non si affaccia sul mare, anzi è ben lontana e ha un altezza di 493 metri.

    Eventi a Perugia

    • L’Umbria Jazz Festival è uno dei luoghi più importanti per il Jazz in Europa e si tiene annualmente dal 1973, di solito nel mese di luglio.
    • Sagra Musicale Umbra è un festival di musica classica e da camera.
    • Il Festival Internazionale del Giornalismo
    • Eurochocolate, festival e fiera del cioccolato che si tiene di solito in ottobre di ogni anno
    • Music Fest Perugia, festival musicale per giovani musicisti di talento, di solito in estate

    Storia di Perugia

    Fondata dagli Umbri, divenne una delle 12 roccaforti della Confederazione Etrusca e appartenne a Roma dal 310 a.C. Nel 592 d.C. divenne un ducato longobardo; in seguito fu coinvolto in molti piccoli conflitti con le città vicine in cui si schierò abitualmente dalla parte della Guelfa, o pro-papale. Il condottiero Braccio Fortebraccio la conquistò nel 1416, e più tardi le famiglie rivali Oddi e Baglioni vi combatterono per il potere prima che la città diventasse possedimento papale nel 1540.

    Perugia fu il centro della grande scuola pittorica umbra, che raggiunse il suo massimo splendore nel XV secolo. Partecipò attivamente al Risorgimento italiano nel 1859 e l’anno successivo entrò a far parte dell’Italia unita.

    Pinturicchio

    Pinturicchio, il cui nome di nascita era Bernardino di Betto, detto anche Benetto di Biagio o Sordicchio, fu un pittore italiano nel Rinascimento. Nato a Perugia nel 1454 e morto a Siena nel 1513, Pintoricchio acquisì il suo soprannome, che significa “piccolo pittore”, per la sua piccola statura. Lo usò anche per firmare alcune delle sue opere del XV e XVI secolo.

    Nella sua carriera si è forse formato con pittori perugini meno noti come Bonfigli e Fiorenzo di Lorenzo. Secondo il Vasari, il Pinturicchio era un assistente retribuito del Perugino.

    Le opere della scuola rinascimentale perugina sono molto simili; e i dipinti del Perugino, del Pinturicchio, de Lo Spagna e di un giovane Raffaello possono spesso essere scambiati l’uno per l’altro. Nell’esecuzione di grandi affreschi, gli allievi e gli assistenti avevano una grande partecipazione nell’opera, sia nell’ampliamento del bozzetto del maestro al cartone a grandezza naturale, sia nel trasferimento del cartone al muro, sia nella pittura di sfondi o accessori. Il suo incarico a Roma, per decorare la Cappella Sistina, decretò l’addio a Perugia per Pinturicchio.

    Pietro Perugino

    Pietro Perugino è nato Pietro Vannucci, è stato un pittore rinascimentale italiano di scuola umbra, che ha sviluppato alcune delle qualità che hanno trovato espressione classica nell’Alto Rinascimento. Raffaello fu il suo allievo più famoso.

    Nacque a Città della Pieve, in Umbria, figlio di Cristoforo Maria Vannucci. Il suo soprannome lo caratterizza come perugino, il capoluogo dell’Umbria. Gli studiosi continuano a contestare lo status socioeconomico della famiglia Vannucci. Mentre alcuni accademici sostengono che il Vannucci lavorò per uscire dalla povertà, altri sostengono che la sua famiglia era tra le più ricche della città. Non si conosce la sua data di nascita esatta, ma in base alla sua età alla morte, menzionata dal Vasari e da Giovanni Santi, si ritiene che sia nato tra il 1446 e il 1452.

    Molto probabilmente Pietro iniziò a studiare pittura nelle botteghe locali di Perugia come quelle di Bartolomeo Caporali o di Fiorenzo di Lorenzo. La data del primo soggiorno fiorentino è sconosciuta; alcuni la fanno risalire al 1466/1470, altri spostano la data al 1479, comunque sia è quella la data che fece separare la città di Perugia da Perugino.

    Baldo degli Ubaldi

    Baldo degli Ubaldi (1327 – 28 aprile 1400) fu un giurista italiano e figura di spicco del diritto romano medievale.

    Appartenente alla nobile famiglia degli Ubaldi (Baldeschi), Baldo nacque a Perugia nel 1327 e vi studiò diritto civile sotto la guida di Bartolomeo di Saxoferrato, essendo stato ammesso al grado di dottore in diritto civile alla tenera età di diciassette anni. Federico Petruccio da Siena sarebbe stato il maestro sotto il quale avrebbe studiato diritto canonico.

  • Firenze

    Firenze

    Firenze, città, capoluogo della provincia di Firenze e della regione Toscana, nell’Italia centrale. La città, situata a circa 230 km a nord-ovest di Roma, è circondata da dolci colline coperte di ville e fattorie, vigneti e frutteti.

    Firenze fu fondata come colonia militare romana intorno al I secolo a.C., con il nome di Florentia in latino, e nel corso della sua lunga storia è stata una repubblica, sede del ducato di Toscana e capitale (1865-70) d’Italia. Nel corso del XIV-XVI secolo Firenze raggiunse la preminenza nel commercio e nella finanza, nell’istruzione e soprattutto nelle arti.

    La gloria attuale di Firenze è soprattutto il suo passato. Infatti, il suo centro storico è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO nel 1982. Gli edifici che vi si trovano abbondano di opere d’arte, e gli splendori della città sono impressi con la personalità degli uomini che li hanno realizzati. I geni di Firenze erano sostenuti da uomini di grande ricchezza, e la città testimonia ancora oggi la loro passione per la religione, per l’arte, per il potere o per il denaro. Tra i più famosi giganti culturali della città ci sono Leonardo da Vinci, Michelangelo, Dante, Machiavelli, Galileo e i suoi più famosi governanti, generazioni della famiglia Medici.

    Gli studiosi si meravigliano ancora oggi che questa piccola città di usurai e fabbricanti di stoffe senza molto potere politico o militare abbia raggiunto una posizione di enorme influenza in Italia, in Europa e non solo. Il volgare fiorentino divenne la lingua italiana e la moneta locale, il fiorino, divenne uno standard monetario mondiale. Gli artisti fiorentini formularono le leggi della prospettiva; i letterati, i pittori, gli architetti e gli artigiani fiorentini iniziarono il periodo conosciuto come Rinascimento; e un navigatore fiorentino, Amerigo Vespucci, diede il suo nome a due continenti.

    La città è rimasta un’importante forza culturale, economica, politica e artistica nell’era moderna, stabilendo tendenze nell’amministrazione politica (soprattutto sotto il sindaco Giorgio La Pira negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta) e anche nell’innovazione culturale (come nella sua influente stazione ferroviaria modernista progettata sotto Giovanni Michelucci, nel suo stadio di calcio di Pier Luigi Nervi e nel movimento di design radicale Archizoom attivo durante gli anni Sessanta e Settanta).

    La regione intorno alla città ha un’economia moderna e dinamica basata sulla piccola produzione industriale. La città stessa è molto più dipendente dal turismo, ma ha anche sviluppato settori più nuovi come l’informatica. Il ruolo chiave di Firenze come centro di mercato è rafforzato dalla sua posizione al crocevia delle linee di trasporto che collegano il nord e il sud dell’Italia. Superficie di 104 km quadrati con una popolazione di 379.563 abitanti.

    Posizione geografica

    Firenze è stata fondata per controllare l’unico attraversamento praticabile da nord a sud dell’Arno da e per i tre valichi appenninici: uno a Faenza e due a Bologna. Due sottili torrenti, il Mugnone e l’Affrico, scendono attraverso la città per incontrare l’Arno.

    L’Affrico, non lontano dalla sua sorgente appenninica, è di solito un gorgogliante gorgogliamento in mezzo a larghi letti di ghiaia molto al di sotto delle banchine, ma a volte sale e si ingrossa in un potente torrente, devastando la città con le piene. L’approvvigionamento idrico della città è servito anche come risorsa, tuttavia, rendendo possibile il lavaggio, la follatura e la tintura dei tessuti, con il conseguente sviluppo di una grande industria.

    La posizione di Firenze, come importante crocevia tra Bologna e Roma, ha reso la città vulnerabile agli attacchi. I suoi colli offrivano una certa protezione, ma i cittadini si sentirono comunque costretti ad erigere imponenti mura di cinta nel periodo 1285-1340; anche se le mura furono in gran parte abbattute durante l’espansione urbana degli anni Sessanta del 1800, la loro precedente presenza rimane chiaramente visibile in un cinto di strade intorno alla città originaria. Inoltre, poiché la sponda sud dell’Arno ha impedito la crescita urbana, alcuni tratti delle mura si sono conservati.

    Oltre il centro storico di Firenze, la città si è ampliata nel corso dell’ultimo secolo per accogliere le ondate migratorie. Sono stati realizzati numerosi progetti di edilizia abitativa, come quelli dell’Isolotto (1954-55). Queste zone periferiche sono cresciute fino a dominare il centro della città, creando una sorta di “sistema urbano aperto” (e un vasto e fortunato distretto industriale) che si estende a nord-ovest in direzione Prato e a sud-est in direzione Arezzo. Grandi città satellite come Scandicci sono cresciute fino a rivaleggiare con il centro di Firenze.

    Clima di Firenze

    La posizione di Firenze in una piccola conca circondata da colline è un fattore determinante per il suo clima mutevole. Le estati tendono ad essere estremamente calde e umide, e gli inverni sono freschi e umidi. La temperatura media mensile per i mesi di luglio e agosto è di circa 23-24 °C, con un massimo medio diurno di circa 35 °C; la temperatura media mensile per gennaio è di 5 °C. Gli inverni tendono ad essere di breve durata, terminando generalmente a metà marzo, e portano pioggia piuttosto che neve.

    Le piogge sgradevolmente fredde possono però persistere fino ad aprile, con grande disagio per la folla dei turisti pasquali. Le stagioni più piacevoli in cui visitare Firenze sono la tarda primavera e l’autunno, quando il cielo diventa azzurro e il sole si riscalda ma non brucia.

    L’assetto della città

    Sebbene la maggior parte della città di Firenze sia stata una creazione della nascente epoca rinascimentale, gli inizi romani della città come un tipico castrum, o città di guarnigione, possono ancora essere percepiti. Sono visibili nel reticolo rettilineo il cui asse è la Via Calimala, con un foro nell’odierna Piazza della Repubblica (usata come mercato durante gran parte della sua storia). Lo skyline, tuttavia, è dominato da due imponenti strutture dei secoli successivi. Una di queste è l’austera torre di Palazzo Vecchio, iniziata nel 1299, in Piazza della Signoria. Ospitava i rami legislativo ed esecutivo del governo civico locale (i priori) e ancora oggi funziona come municipio di Firenze. Da sempre centro nevralgico dell’orgoglio e del potere locale, l’edificio era ornato da importanti opere di scultura fiorentina, tra cui spiccava l’imponente statua del David di Michelangelo (oggi sostituita da una copia). A incorniciare la Piazza della Signoria c’è anche l’elegante Loggia dei Lanzi, costruita alla fine del XIV secolo; oggi è un museo all’aperto di capolavori della scultura, tra cui il Perseo di Benvenuto Cellini.

    Da dietro la loggia e dal fianco del palazzo, le alte ali gemelle colonnate di un edificio più tardo, gli Uffizi, si estendono fino all’Arno. Elegante edificio progettato da Giorgio Vasari, fu iniziato nel 1560 per ospitare gli uffici granducali. Nel 1574 il Granduca Francesco I ordinò che il piano superiore venisse convertito per ospitare i tesori d’arte medicea. La collezione degli Uffizi, una delle più preziose al mondo, offre esempi di pittura dal XIII secolo al XVIII e comprende la maggior parte dei nomi più significativi dell’arte fiorentina.

    Il secondo tratto distintivo dello skyline di Firenze è la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (il Duomo). L’edificio stesso, situato a nord di Piazza della Signoria, fu iniziato dallo scultore Arnolfo di Cambio nel 1296. Numerosi artisti locali continuarono a lavorarvi nel secolo e mezzo successivo. Il pittore Giotto ne progettò il robusto campanile nel 1334. Ma la massiccia cupola ottagonale (1420-36), che domina veramente sia la chiesa che la città, fu l’orgogliosa realizzazione di Filippo Brunelleschi, maestro architetto e scultore. Di fronte alla cattedrale si erge il Battistero, l’edificio risale all’XI secolo ma fu ritenuto dai fiorentini un monumento romano superstite quando gli commissionarono una serie di porte in bronzo con sculture a rilievo (1330; 1401-52). La terza coppia di queste porte, opera di Lorenzo Ghiberti, era di una bellezza così rara che Michelangelo le battezzò Porte del Paradiso.

    Intorno ai perimetri della Firenze storica si trovano le vaste chiese “nuove arrivate” degli ordini mendicanti: a ovest, Santa Maria Novella (iniziata nel 1279) dei Domenicani; a est, Santa Croce (iniziata nel 1294) dei Francescani. Ognuna di queste chiese è un monumento d’arte rinascimentale nella sua decorazione. All’interno di Santa Maria Novella si trovano la Cappella Spagnola, con affreschi di Andrea da Firenze; il Chiostro Verde, con affreschi di Paolo Uccello; la Cappella Strozzi, con affreschi di Filippino Lippi; e la Cappella Maggiore, con affreschi di Domenico Ghirlandaio, oltre all’imponente affresco di Masaccio La Trinità, con l’uso della prospettiva pienamente realizzato.

    La facciata di Santa Maria Novella è stata completata (1456-70) su disegno di Leon Battista Alberti. Accanto a Santa Croce, Brunelleschi aggiunse la Cappella Pazzi, progettata geometricamente intorno al motivo di un cerchio all’interno di un quadrato. All’interno di Santa Croce si trovano importanti cicli di affreschi del più famoso pittore del primo fiorentino, Giotto. Paradossalmente, i committenti di questa chiesa erano tra le famiglie più ricche di Firenze, nonostante (o forse proprio per questo) i voti di povertà pronunciati dall’ordine francescano. Santa Croce ha anche un significato storico, perché divenne una sorta di pantheon che conteneva le tombe di famosi studiosi, scrittori, artisti e patrioti fiorentini.

    Dall’altra parte dell’Arno si trova la modesta chiesa carmelitana di Santa Maria del Carmine, la cui Cappella Brancacci espone alcuni dei più potenti affreschi del primo Quattrocento di Masaccio e Masolino (1425-27 ca.). Gli affreschi sono stati riportati all’antico splendore, riportando alla luce colori e dettagli a lungo oscurati.

    Tra Piazza della Signoria e la cattedrale si trova un edificio notevole, l’Orsanmichele (Oratorio di San Michele). Nel 1290 Arnolfo vi costruì una loggia per il mercato del grano, che però fu distrutta da un incendio; una loggia più grande fu eretta nel 1377 e poi chiusa a chiesa nel 1380. La sua fama principale deriva dalla decorazione dei primi del XV secolo, donata dalle maggiori corporazioni fiorentine.

    Ad ogni corporazione è stato assegnato uno dei tabernacoli all’esterno dell’Orsanmichele e ci si aspettava che gli venisse commissionata una scultura. Tra le opere migliori realizzate si segnalano i bronzi di San Giovanni Battista (patrono della città e della potente corporazione di Calimala) e San Matteo (per il Cambio, o banchieri) del Ghiberti e i marmi di San Marco (drappeggi di lino) e di San Giorgio (armaioli) di Donatello.

    A nord della cattedrale si trovava la provincia degli eventuali sovrani di Firenze, i Medici, una famiglia di banchieri. Sulla piazza dietro la casa dei Medici si trova la chiesa agostiniana di San Lorenzo, per la quale Brunelleschi realizzò un austero e semplice disegno geometrico rinascimentale basato sullo studio delle basiliche paleocristiane di Roma (1421). Il mecenatismo mediceo portò a decisive aggiunte artistiche decorative. Donatello fornì un pulpito in bronzo e Brunelleschi aggiunse una sacrestia (la Sagrestia Vecchia); circa un secolo dopo Michelangelo la bilanciò con la Sagrestia Nuova, che contiene le sue famose Tombe Medicee. Michelangelo progettò anche la Biblioteca Laurenziana, accanto a San Lorenzo, per ospitare la grande biblioteca riunita dalla famiglia Medici. Vicino alla chiesa si trova il Palazzo Mediceo (Palazzo Medici-Riccardi), costruito dall’architetto Michelozzo a partire dal 1444. All’interno, una cappella contiene un affresco di Benozzo Gozzoli, il Corteo dei Magi (1459), in cui sono raffigurati i seguaci dei Medici.

    Il più grande palazzo di Firenze è Palazzo Strozzi, iniziato nel 1489 per una delle famiglie più grandi e ricche della città (che però era stata eclissata politicamente dai Medici). Le sue enormi dimensioni hanno volutamente superato quelle di Palazzo Medici. Degno di nota all’interno di Palazzo Strozzi è un ampio cortile, che con il suo uso di archi e di una loggia raggiunge una sensazione di apertura e di semplicità.

    A sud dell’Arno si trova Palazzo Pitti; questa grandiosa struttura fu creata per il granduca Cosimo I dallo scultore Bartolommeo Ammannati, che ampliò (1558-70) un palazzo della famiglia Pitti di un secolo prima. Le colline alle spalle di questo imponente palazzo furono trasformate in magnifici giardini, il Giardino di Boboli, ricco di fontane, statue e un anfiteatro, dove opere liriche e concerti per i regnanti medicei ne hanno decretato l’esistenza aulica come signori assoluti della città. L’Ammannati progettò anche un ponte verso il palazzo, il Ponte di Santa Trinità (1567-69).

    Personaggi di Firenze

    Il più grande poeta di Firenze, Dante, caratterizzò aspramente il popolo della sua città come un po’ tirchio, invidioso e altezzoso. Un tocco di questo severo giudizio si aggrappa ancora ai fiorentini, nel cui trucco si tende a perdere l’esuberanza e il calore associati agli italiani in altre città e regioni. Forse i fiorentini, molti dei quali discendono da lunghe file di fiorentini, sono riservati in autodifesa contro il flusso massiccio di turisti, diversi milioni dei quali affollano i quartieri storici di Firenze.

    La popolazione della città è aumentata notevolmente nel corso del XX secolo. Gli immigrati prima degli anni Settanta provenivano principalmente dalla regione Toscana ma anche dal sud Italia. Molti cinesi in realtà erano arrivati prima, e dalla metà degli anni Settanta la città e la sua regione hanno attratto altre persone provenienti da fuori Italia che hanno trovato lavoro nell’economia dei servizi legata al turismo della zona. Questi immigrati hanno iniziato a cambiare la composizione culturale della città. Infatti, alcune delle prime esplosioni di animosità razziale in Italia hanno avuto luogo a Firenze all’inizio degli anni ’90, quando i locali italiani hanno organizzato raid contro i venditori ambulanti, portando ad un dibattito nazionale sull’immigrazione.

    Economia di Firenze

    Migliaia di fiorentini lavorano nelle periferie industriali, dove sono impegnati nella produzione di mobili, articoli in gomma, prodotti chimici e alimentari. Eppure la città vive principalmente di turismo e del denaro portato da studenti stranieri (soprattutto americani).

    L’artigianato tradizionale (oggetti in vetro e ceramica, ferro battuto, pelletteria, oggetti in metalli preziosi, riproduzioni d’arte e simili) è ancora di una certa importanza, insieme ad alcuni capi d’abbigliamento di alta moda e alla produzione di scarpe. Tra le principali aziende di moda che operano in città ci sono Gucci e Salvatore Ferragamo.

    Firenze ospita numerose fiere durante tutto l’anno, tra cui una fiera internazionale dell’antiquariato, sfilate di moda internazionali e innumerevoli mostre di artigiani. Per un lungo periodo dopo la seconda guerra mondiale, Firenze è stata la capitale italiana della moda, tenendo una mostra annuale a Palazzo Pitti. Negli anni Settanta, però, Milano ha cominciato a dominare il settore della moda.

    Gli interessi commerciali e culturali si fondono nell’offerta di festival di musica, opera e arti visive della città. In particolare, l’annuale festival del Maggio Musicale attira visitatori da ben oltre i confini della città. Di particolare richiamo sono le feste tradizionali, molte delle quali risplendono con gli orpelli delle sfilate e dei cortei medievali.

    Tra le più famose ci sono le celebrazioni in onore del patrono della città, San Giovanni Battista. I visitatori possono assistere ai fuochi d’artificio il 24 giugno (giorno di San Giovanni) o assistere alla “partita di calcio” messa in scena in costumi cinquecenteschi nel Giardino di Boboli durante la Settimana di San Giovanni.

    L’artigianato è venduto in tutta la città, ma esistono ancora diversi mercati tradizionali. I venditori di oggetti di paglia (dalle piccole statuette ai vestiti a grandezza naturale) hanno le loro bancarelle nella Loggia del Mercato Nuovo (Mercato Nuovo; costruito nel 1547-51). Orafi, argentieri e gioiellieri sono concentrati sul Ponte Vecchio, uno dei ponti più famosi al mondo e simbolo di Firenze. Lì hanno aperto i battenti nel XVI secolo, quando il Granduca Ferdinando I ritenne inelegante per le macellerie fiancheggiare il ponte come avevano fatto per i 200 anni precedenti. Egli ordinò ai praticanti delle “arti vili” di lasciare il posto ai lavoratori dei metalli preziosi. I nuovi occupanti alla fine ampliarono le loro botteghe costruendo verso l’esterno sopra l’acqua, puntellando le loro aggiunte a tre piani su staffe del ponte. I prospetti posteriori di questi ampliamenti conferiscono al ponte la sua aria pittoresca. Sopra le botteghe fu costruito nel 1564-65 un passaggio coperto per collegare il palazzo di Cosimo I (Palazzo Pitti) sulla riva sinistra con gli uffici del governo appena costruiti (gli Uffizi) sulla riva destra.

    Gli artigiani che modellano l’oro, l’argento, i gioielli, la paglia, l’intarsio (disegni intarsiati), la pelletteria, il vetro, la ceramica e il ricamo si lamentano di essere stati spinti fuori dall’esistenza dalle pressioni della vita economica moderna. Questi artigiani, tuttavia, si possono ancora vedere attraverso le porte aperte dei loro laboratori, impegnati nei lavori e in bilico negli atteggiamenti mostrati nelle incisioni della facciata quattrocentesca della chiesa dei gildaioli, Orsanmichele.

    L’industria pesante tradizionale è ancora importante nella zona. Tra i principali datori di lavoro vi sono Nuovo Pignone (oggi parte della General Electric Company con sede negli Stati Uniti), costruttore di turbine a vapore e compressori, e Piaggio & C.s.p.a. (situata a Pisa e dintorni, 80 km ad ovest), costruttore del famoso scooter Vespa.

    La città fa ora parte di un enorme distretto industriale che corre a nord-ovest verso Prato e Pistoia. Questa zona, con le sue piccole imprese e la produzione di qualità all’esportazione, è stata uno dei centri della prospera “terza Italia” degli anni Novanta, rivaleggiando con zone simili dell’Emilia-Romagna e del Veneto per occupazione e profitti. Centinaia di migliaia di ex mezzadri delle zone rurali della Toscana sono diventati piccoli imprenditori in una sola generazione, evitando il trauma della “normale” rapida industrializzazione. Ma l’ambiente ne soffriva, perché la bella campagna toscana si urbanizzava lentamente e il traffico automobilistico minacciava di soffocare non solo la città ma l’intera regione.

    Trasporti

    Nella zona centrale di Firenze un solido paio di scarpe da passeggio è il miglior mezzo di trasporto, soprattutto da quando la sezione storica è stata chiusa ai veicoli a motore. Sono disponibili anche autobus e taxi e biciclette a noleggio. L’autostrada principale d’Italia, l’Autostrada del Sole, passa a ovest e a sud della città. Poiché Firenze si trova sulla principale linea ferroviaria nord-sud del paese, i collegamenti ferroviari sono altamente affidabili ed efficienti. L’Alta Velocità collega Firenze con Milano in meno di due ore e Roma in meno di una. Inoltre, Firenze ha il proprio aeroporto Amerigo Vespucci (ex Peretola), a soli 5 km dal centro della città. È troppo piccolo per il traffico intercontinentale, ma l’aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa è a un’ora di treno.

    Vita culturale

    Firenze ha numerosi musei, per lo più dedicati alla pittura e alla scultura. La Biblioteca Nazionale Centrale è la biblioteca italiana di deposito dal 1870, ricevendo una copia di ogni libro pubblicato nel paese. Ospita milioni di autografi, manoscritti, lettere, incunaboli e libri, tra cui molte edizioni rare. Le biblioteche Riccardiana e Moreniana annesse a Palazzo Medici possiedono la più completa raccolta, compresi i preziosi manoscritti, di opere sulla storia della Toscana. Il Gabinetto Scientifico e Letterario G.B. Vieusseux è una biblioteca scientifica e letteraria fondata nel 1819 da Jean-Baptiste Vieusseux, figura centrale di un gruppo che comprendeva i maggiori esponenti letterari italiani dell’epoca.

    Dopo che Lorenzo de’ Medici trasferì l’Università di Firenze (fondata nel 1321) a Pisa nel 1473, la scuola medica rimase indietro, guidando il movimento scientifico in Italia e formando il nucleo dell’università che si costituì legalmente solo nel 1923. L’Accademia della Crusca fu fondata nel 1582 per preparare un dizionario italiano; il simbolo dell’accademia è un setaccio e il suo scopo rimane quello di raccogliere e snodare le impurità della lingua.

    Altri istituti specializzati sono un osservatorio, accademie di belle arti, scienze, lettere ed economia agraria, istituti di studi etruschi e italiani, di storia dell’arte e di storia dell’ottica. La Società Italiana Dante, la Società Botanica Italiana e la Società di Studi Geografici sono a Firenze.

    Un numero crescente di paesi stranieri e di università mantiene istituti di studio a Firenze e dintorni, attirando numerosi storici e scrittori. Gli Stati membri delle Comunità Europee (poi succeduti dall’Unione Europea) hanno fondato l’Istituto Universitario Europeo nel 1972. L’istituto si trova a nord-est di Firenze, nelle città collinari di San Domenico e Fiesole. È ospitato in edifici storici messi a disposizione dal governo italiano, tra cui Villa Schifanoia, il Convento di San Domenico e la Badia Fiesolana. Il Centro Universitario di Studi del Rinascimento Italiano di Harvard si trova nella splendida Villa i Tatti, lasciata in eredità dallo storico dell’arte Bernard Berenson, sulle colline di Settignano. Sono rappresentate anche le Università di Grenoble e Parigi (Francia), la Syracuse University (New York), la Stanford University (Palo Alto, California), lo Smith College (Northampton, Massachusetts), le università statali della California (USA) e le università dei Paesi Bassi.

    Firenze ha sempre vantato un’élite intellettuale che rivaleggia con quella di qualsiasi città italiana. Alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, gli storici Pasquale Villari e Gaetano Salvemini insegnavano all’Università di Firenze. Salvemini fu poi costretto a lasciare l’Italia a causa della violenza fascista. Il più importante intellettuale e teorico del fascismo, Giovanni Gentile, aveva sede a Firenze e fu ucciso dai partigiani comunisti durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra lavorarono in città intellettuali del calibro dello studioso di diritto Piero Calamandrei, dello storico letterario Gianfranco Contini e dello storico sociale comunista Ernesto Ragionieri, così come romanzieri come Vasco Pratolini. La natura cosmopolita della città ha sempre prodotto un ambiente culturale diverso da quello di altre città italiane più chiuse. I vari istituti di ricerca e le facoltà annesse all’Università di Firenze sono tra i più importanti d’Italia.

    La gloria di molti fiorentini è la squadra di calcio della città, la Fiorentina o “la Viola”, come viene affettuosamente chiamata la squadra, alludendo alle maglie viola dei giocatori. La società ha vinto il campionato italiano solo in due sole occasioni (nel 1956 e nel 1969), ma continua a suscitare il sostegno fanatico dei suoi seguaci. Quando la stella Roberto Baggio fu venduta all’arcirivale Juventus di Torino nel 1990, i tifosi della Fiorentina causarono disordini che paralizzarono la città. Lo stadio, progettato originariamente negli anni Trenta dall’architetto modernista Pier Luigi Nervi e denominato Stadio Comunale, ha raggiunto lo status di monumento nazionale. È stato ristrutturato per i Mondiali di calcio del 1990 e ribattezzato “Artemio Franchi“, o semplicemente Stadio Franchi.

    Storia di Firenze

    Florentia (“La città fiorente”) fu fondata nel 59 a.C. come colonia per i soldati degli eserciti di Roma e si configurava come una città di guarnigione rettangolare (castrum) sotto la città etrusca di Faesulae. Le sue strade formavano uno schema di blocchi rettangolari, con un foro centrale, un tempio a Marte, un anfiteatro e bagni pubblici. Nel III secolo d.C. Firenze era già capoluogo di provincia dell’Impero Romano e fiorente centro commerciale. Durante i primi secoli del Medioevo, Firenze fu occupata principalmente da stranieri: prima dagli Ostrogoti nel V secolo, poi dai Bizantini nel VI secolo, e infine dai Longobardi. Dalla fine del X secolo in poi, Firenze prosperò e, sotto il dominio della contessa Matilde di Toscana (1069-1115), divenne la città più importante della Toscana.

    Nel 1293 Firenze adottò una costituzione chiamata Ordinanze di Giustizia, che vietava il potere politico sia ai nobili che ai braccianti. Essa prevedeva inoltre frequenti cambi di carica per garantire che nessun gruppo o individuo potesse ottenere il controllo dello Stato; così, i nove priori che costituivano la Signoria (l’organo di governo) furono eletti ciascuno per soli due mesi. Di conseguenza, i fiorentini svilupparono un vivo interesse per la loro politica e divennero una comunità di funzionari pubblici disponibili per la vita pubblica, ma la mancanza di continuità provocò spesso intrighi e alleanze tra fazioni.

    Durante i secoli XII e XIII il potere economico e politico della città crebbe costantemente. L’ascesa dell’industria fiorentina dei tessuti di lana e delle banche fornì una base di capitale. Poi la risoluzione nel 1266 di un’aspra lotta tra due fazioni interne orientate rispettivamente alla protezione papale (Guelfa) e imperiale (ghibellina) portò alla vittoria di un gruppo di famiglie di mercanti guelfi in città (così come l’esilio nel 1302 del più grande poeta fiorentino, Dante Alighieri).

    Essi rilevarono i monopoli bancari papali dai rivali della vicina Siena e divennero esattori delle tasse per il papa in tutta Europa. Da tale fondazione, le famiglie fiorentine, guidate dai Bardi e dai Peruzzi, arrivarono a dominare sia l’attività bancaria che quella mercantile internazionale. A livello locale, Firenze aggiunse anche le città vicine alla sua sfera d’influenza e obbligò le potenze rivali (Pisa, Siena, Pistoia e Arezzo) a diventare sue alleate.

    Con un equilibrio tra le principali famiglie mercantili, Firenze era ora governata dalle sue gilde, divise in sette gilde maggiori e alcune minori. Il podestà della città, o magistrato capo e capo della polizia, poteva essere scelto solo tra le gilde maggiori. I partiti politici si svilupparono lungo i temi dell’espansione aggressiva e del mantenimento della pace; la prima politica fu abbracciata dai Neri (Neri; i ricchi mercanti), la seconda dai Bianchi (Bianchi; i cittadini minori).

    Poco prima della metà del XIV secolo, Firenze era diventata una metropoli di circa 90.000 abitanti, rendendola una delle grandi città d’Europa (accanto a Parigi, Venezia, Milano e Napoli). Tuttavia, nell’estate del 1348 la peste nera colpì la città, riducendo la popolazione della metà. Il calvario della città in questo periodo è stato vividamente rappresentato dal cronista Matteo Villani e dallo scrittore Giovanni Boccaccio nella prefazione ai suoi racconti del Decamerone. I fallimenti dei Bardi e dei Peruzzi, pochi anni prima della peste nera, avevano già scosso la prosperità della città, che non si è mai completamente ripresa da questi doppi disastri. Carestie e rinnovate epidemie di peste continuarono per tutto il XIV secolo, scatenando disordini tra la popolazione politicamente non rappresentata. Nel 1378 una ribellione proletaria dei lavoratori del tessuto, la Rivolta dei Ciompi, fu sedata da un’alleanza di mercanti, fabbricanti e artigiani. L’economia della città rimase depressa, e la rivalità di politiche contigue, prima Milano e poi Napoli, non fece che intensificare le minacce alla prosperità di Firenze all’inizio del XV secolo. Uno dei pochi successi fu la conquista di Pisa nel 1406, che fece di Firenze una potenza marittima. In parte per autodifesa, Firenze divenne una grande potenza territoriale accanto a Venezia, Milano e Napoli.

    In questo periodo di avversità, il potere delle corporazioni e la loro dominazione sulla città si affievolirono; di conseguenza, mercanti e banchieri di successo, soprattutto Cosimo de’ Medici e Giovanni Rucellai nel XV secolo, riuscirono a plasmare la politica e la cultura civica attraverso un sistema di oligarchia e mecenatismo. Essi scrissero le conquiste che oggi si identificano con il termine “Rinascimento” e i loro palazzi arrivarono a dominare la città tanto quanto gli edifici ecclesiastici in cui stabilirono le loro cappelle di famiglia.

    Dai Medici all’unificazione

    Cosimo de’ Medici (Cosimo il Vecchio; morto nel 1464) divenne il primo cittadino di Firenze dopo il suo ritorno nel 1434 da un anno di esilio. Raggiunse questa posizione in virtù della sua grande ricchezza (frutto della più grande rete bancaria d’Europa) e di un’ampia rete di mecenatismo. Pur non avendo mai accettato incarichi pubblici, la sua fazione dominava la città. Visse una vita sempre più opulenta, come testimoniano l’ostentazione di Palazzo Medici e il mecenatismo di chiese come quella di San Lorenzo e del monastero di San Marco, con gli affreschi del Beato Angelico. Gli investimenti in cultura, tra cui il mecenatismo di artisti e architetti e l’acquisto di libri e manoscritti, divennero un’espressione fondamentale dello stile di vita aristocratico dei Medici; furono proseguiti dal figlio di Cosimo, Piero, e dal nipote, Lorenzo “il Magnifico” (morto nel 1492). In tutto tranne che nel nome, Firenze era ora governata da un principe mediceo, la cui posizione assomigliava a quella dei tiranni di altre città italiane come Milano, Ferrara, Mantova e Urbino.

    La stabilità fu brevemente minacciata nel 1478 dalla brutale ma abortiva congiura dei Pazzi che cercavano di porre fine al dominio mediceo. Nel 1494, poco dopo la morte di Lorenzo, gli eserciti francesi sotto il re Carlo VIII invasero l’Italia. Essi furono appoggiati contro i Medici dal partito popolare di Firenze, che (con l’aiuto dei francesi) riuscì ad esiliare i Medici e a dichiarare Firenze una repubblica. La conseguenza, però, fu la perdita dell’autonomia politica a causa dei maggiori conflitti delle lotte peninsulare italiane. La Firenze repubblicana fu guidata per un breve periodo da un focoso predicatore domenicano, Girolamo Savonarola, che condannò coraggiosamente il lusso e la cultura urbana dei suoi predecessori. Il suo severo governo terminò nel 1498, ma con esso si chiuse una fase di grandezza fiorentina.

    I Medici tornarono a Firenze in trionfo nel 1512 dietro l’esercito papale e spagnolo, riaffermando il potere in modo chiaro e spietato. Una tale inequivocabile ricerca del potere da parte dei capi in questo periodo fu codificata nel 1513 da Niccolò Machiavelli nel suo trattato Il Principe.

    Tra le alleanze matrimoniali dei membri della famiglia Medici con i nobili francesi vi sono quelle di Caterina de Medici (morta nel 1589), regina di Enrico II e poi reggente di Francia; del Granduca Ferdinando I (morto nel 1609), che sposò Cristina di Lorena; e di Maria de Medici (morta nel 1642), che sposò il re Enrico IV di Francia. La città decadde generalmente sotto il prolungato dominio mediceo, processo che fu segnato solo dal prolungato regno di Cosimo III (1670-1723) e dalla fine della famiglia con la morte del figlio Gian Gastone (morto nel 1737).

    Dopo il dominio dei Medici, Firenze fu governata dall’esterno, come Francesco Stefano di Lorena, marito dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, divenne granduca di Toscana. Dopo un intermezzo napoleonico, Leopoldo II d’Asburgo fu l’ultimo sovrano esterno (1824-59). Alla fine abdicò in favore del nuovo re italiano, Vittorio Emanuele. Poco dopo, Firenze si annette al nuovo Regno d’Italia e ne diventa la capitale nel periodo 1865-70.

    Dalla fine del XVIII alla metà del XX secolo, una grande colonia angloamericana fu parte integrante della scena fiorentina. La poetessa Elizabeth Barrett Browning, sepolta in piazzale Donatello, il piccolo cimitero inglese, notava che la città era “economica, tranquilla, allegra e bella”. Il Museo Horne, vicino a Santa Croce, e il Museo Stibbert, a nord, sono esempi di case e collezioni lasciate dagli stranieri alla loro città d’adozione.

    Evoluzione della città moderna

    Nei decenni successivi all’unificazione, gran parte del passato di Firenze è stato seriamente messo a repentaglio, poiché un enorme dibattito ha circondato il rinnovamento della città. Molte delle sue strutture più belle sono state alterate o deturpate, le sue mura medievali sono state in gran parte abbattute e il suo centro antico è stato distrutto, mentre intere zone sono state ripulite e sostituite con piazze e altri spazi pubblici. Il breve periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia, nel 1865-70, vide un notevole aumento della popolazione della città. La crescita continuò caotica fino al XX secolo, quando l’ordine e il senso vennero lentamente ripristinati.

    Firenze fu occupata dall’esercito tedesco nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale. La resistenza antifascista era molto forte in città e nella regione toscana, e i combattimenti erano pesanti. Lasciando Firenze, i tedeschi fecero saltare in aria tutti i ponti sull’Arno, ma risparmiarono il famoso Ponte Vecchio. Dopo la guerra, sorsero di nuovo dibattiti sulla ricostruzione della città. Gli anni Cinquanta del secolo scorso videro Firenze espandersi nella sua periferia, e nel 1962 fu sviluppato un piano per guidare l’espansione lontano dall’agglomerato urbano di Firenze-Prato. Nonostante alcune qualità innovative, il piano fallì. Negli anni Ottanta la popolazione di Firenze ha raggiunto oltre 400.000 abitanti.

    Oltre alla spoliazione umana, la natura è stata occasionalmente avversaria della vita fiorentina, soprattutto sotto forma di inondazioni dell’Arno. I ponti della città furono distrutti nel XII secolo e di nuovo nel 1333. Nel 1557 il Ponte Vecchio resistette, ma gli altri furono distrutti. L’evento più devastante fu l’alluvione del novembre 1966. Il patrimonio culturale della città fu gravemente danneggiato dalle acque che scorrevano per le strade e si riversavano negli edifici, depositando detriti, fango e petrolio. In alcuni punti l’acqua è salita fino a 6 metri di altezza, sommergendo sculture, dipinti, mosaici e manoscritti nelle biblioteche della città. Proprio in questa fase nacquero gli “Angeli del fango“, volontari che salvarono le opere di Firenze.

    Un esercito di esperti internazionali, finanziato con contributi da tutto il mondo, è arrivato per cercare di salvare i tesori danneggiati dall’acqua e dal fango. Per cercare di evitare il ripetersi di questo tragico evento sono state realizzate importanti opere pubbliche. Nonostante alcuni timori, da allora l’Arno non ha più rotto gli argini.

    Dalla metà del XX secolo, Firenze è stata governata in gran parte da amministrazioni di centro-sinistra, note per lo zelo riformista, l’onestà e l’efficienza (con alcune notevoli eccezioni). La sinistra cattolica, in particolare, è sempre stata in grado di mantenere le sue solide radici nella società civile. Attraverso il popolare sindaco Giorgio La Pira, i cattolici di sinistra hanno potuto gestire la città per alcuni anni tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. Da allora le sottoculture della sinistra sono sopravvissute a Firenze, nonostante la loro erosione in altre parti d’Italia, e anche il vecchio Partito Comunista Italiano è riuscito a mantenere una forte presenza. Con la sua numerosa popolazione universitaria e le sue tradizioni di sinistra radicale, Firenze è stata uno dei centri delle rivolte studentesche e operaie del 1968. La città riuscì persino a produrre una notevole ribellione contro la Chiesa cattolica organizzata, celebrando messe pubbliche senza permesso ufficiale all’Isolotto di periferia.

    Negli anni Ottanta e Novanta i problemi principali della città erano di natura ambientale. L’enorme afflusso di turisti minacciava di sommergere la città in tutti i sensi, e il centro città cominciò a perdere il suo carattere distintivo e le sue botteghe artigiane. L’inquinamento raggiunse livelli record, grazie alla proprietà di massa dei veicoli a motore e alla particolare posizione geografica della città. Negli anni Ottanta, con la chiusura del centro città alle auto private, sono state finalmente adottate misure drastiche. Questa politica è andata in qualche modo ad alleviare la pressione sulla città, ma la zona è ancora soffocata da migliaia di scooter e autobus, e la città subisce ancora un costante assalto turistico. Firenze rischia di diventare una città di provincia commercializzata, piena di negozi di gingilli, bar troppo costosi e musei affollati.

    Come Venezia, sembra essere organizzata principalmente per turisti e studenti e per i fiorentini che lavorano nelle industrie a loro direttamente collegate. Certamente il dinamico quartiere economico che si estende fino a Prato non è eguagliato dalla città stessa, che continua a capitalizzare il passato.

    L’etichetta di “città-museo” è quindi forse meglio applicata alla Firenze di oggi, nonostante la regione altamente produttiva di cui è capoluogo.

  • Roma

    Roma

    Roma (in italiano: Roma), la Città Eterna, è la capitale e la più grande città d’Italia e del Lazio. È famosa per essere la patria dell’antico Impero Romano, dei Sette Colli, della Dolce Vita, della Città del Vaticano e delle Tre Monete nella Fontana.

    Roma, come centro millenario di potere, cultura (essendo stata la culla di una delle più grandi civiltà del mondo) e religione, ha esercitato un’enorme influenza sul mondo nei suoi circa 2.800 anni di esistenza.

    Il centro storico della città è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Con meravigliosi palazzi, Chiese millenarie, grandiose rovine romaniche, opulenti monumenti, statue ornate e graziose fontane, Roma ha un patrimonio storico immensamente ricco e un’atmosfera cosmopolita che la rendono una delle capitali europee e mondiali più visitate, famose, influenti e belle.

    Oggi, Roma ha una scena di vita notturna in crescita ed è vista anche come un paradiso dello shopping, essendo considerata una delle capitali della moda del mondo (alcuni dei più antichi stabilimenti di gioielleria e abbigliamento italiani sono stati fondati in città).

    Con così tante cose da vedere e da fare, Roma può essere veramente classificata come una “città globale”.

    La suddivisione del centro di Roma

    Roma può essere suddivisa in diversi quartieri: il cosiddetto centro storico è piuttosto piccolo (solo il 4% circa dell’area cittadina) ma è il luogo in cui si trova la maggior parte delle attrazioni turistiche.

    I quartieri sono spiegati di seguito:

    Centro Moderno

    Dove si trovano molti alberghi e dove si può fare shopping e mangiare a volontà lungo la via Veneto; sede delle zone intorno al Quirinale, alla fontana di Trevi, a piazza Barberini, a piazza Barberini, a Castro Pretorio e a piazza della Repubblica.

    Roma antica

    Il centro rinascimentale della città, con le sue belle piazze, le cattedrali, il Pantheon, e l’abbondanza di ristoranti rilassanti; comprende piazza Navona, piazza Campo de’ Fiori, e il (ex) Ghetto ebraico.

    Vaticano

    La Città del Vaticano ha infiniti tesori di monumenti, cimeli e Musei Vaticani (così come i quartieri italiani circostanti di Borgo, Prati e Monte Mario).

    Colosseo

    Il cuore della Roma antica, il Colosseo, i Fori Imperiali e i Mercati di Traiano, il Campidoglio e i suoi musei.

    Villa Borghese e Piazza di Spagna

    Situato nella parte nord di Roma, ospita Villa Borghese, Piazza di Spagna e gli eleganti quartieri Parioli e Salario.

    Trastevere

    L’affascinante quartiere a sud del Vaticano, sulla riva occidentale del Tevere, pieno di stradine acciottolate e piazze solitarie che hanno ispirato artisti come Giorgio de Chirico. Ora probabilmente il centro della vita artistica di Roma.

    Aventino-Testaccio

    Quartieri di Roma fuori dai sentieri battuti, con tante sorprese che attendono i viaggiatori interessati, oltre a un’ottima cucina.

    Esquilino – San Giovanni

    A sud di Termini, con un mercato coperto, piazza Vittorio Emanuele II e il Duomo di Roma (San Giovanni in Laterano).

    Nomentano

    I quartieri “dietro” la stazione ferroviaria. Vita notturna vivace a San Lorenzo.

    Da sapere su Roma

    Situata sul fiume Tevere, tra i monti dell’Appennino e il Mar Tirreno, la “Città Eterna” era un tempo il centro amministrativo del potente Impero Romano, che dominava su un vasto territorio che si estendeva dalla Britannia alla Mesopotamia. Oggi la città è sede del governo italiano e ospita numerosi uffici ministeriali. Roma conta 2,6 milioni di abitanti, mentre la sua area metropolitana ne conta circa 4,2 milioni.

    Dal punto di vista architettonico e culturale, Roma ha alcuni contrasti: ci sono zone con palazzi, viali e basiliche maestose e pomposamente enormi, che sono poi circondate da piccoli vicoli, piccole chiese e vecchie case; ci si può anche trovare a camminare tra un grande palazzo e un elegante viale alberato, in una piccola e angusta strada medievale.

    L’abbreviazione “S.P.Q.R.” (abbreviazione dell’antico motto della Repubblica Romana Senatus Populusque Romanus – “Il Senato e il Popolo di Roma”) è onnipresente a Roma, essendo anche quella del consiglio comunale di Roma; una variante umoristica è “Sono pazzi questi romani”.

    Il Clima a Roma

    La primavera è una stagione relativamente mite e piovosa. Le temperature rimangono fresche fino a metà aprile. A maggio arrivano i primi giorni più caldi, ma la brezza marina la mantiene fresca.

    L’estate, da giugno ad agosto, è calda e soleggiata. Le giornate limpide sono la norma soprattutto in luglio e agosto. Nelle giornate calde la temperatura tocca facilmente i 34/35 °C, e ogni anno raggiunge per qualche giorno i 37/38 °C. Va meglio sulla costa romana, dove la temperatura diurna può essere di qualche grado inferiore rispetto al centro della città.

    L’autunno, da settembre a novembre, è mite e umido, con giornate di sole che si alternano a periodi di cielo nuvoloso e pioggia, che diventano via via più frequenti. Le giornate di sole non mancano, almeno nella prima parte; in ottobre le belle giornate, quasi estive, sono frequenti soprattutto nella prima metà del mese (le famose ottobrate romane). A novembre le piogge sono frequenti e la temperatura si abbassa abbastanza rapidamente: a inizio mese la temperatura è spesso molto mite, mentre a fine mese il clima è spesso simile a quello invernale.

    L’inverno, da dicembre a febbraio, è abbastanza mite, dato che la temperatura media di gennaio è di circa 7,5 °C. Non mancano le giornate di sole, che possono essere miti, ma spesso fa freddo di notte, con minime intorno allo zero o leggermente superiori. I periodi nuvolosi, accompagnati da vento e pioggia, sono più miti, soprattutto di notte, a causa del vento da sud, e della copertura nuvolosa che è in grado di impedire il raffreddamento notturno. All’inizio di dicembre può ancora prevalere un clima autunnale e piogge abbondanti. Nella seconda metà di febbraio, in alcuni anni si possono già vedere le prime giornate primaverili.

    Storia di Roma

    La storia di Roma si estende su due millenni e mezzo di storia, che hanno visto la sua trasformazione da piccolo villaggio latino a centro di un vasto impero, attraverso la fondazione del cattolicesimo, nella capitale dell’Italia di oggi. Si tratta di un tema lungo e complesso; quello che segue è solo un breve riassunto.

    La tradizione vuole che Roma sia stata fondata dai mitici gemelli Romolo e Remo (i figli di Marte e Rea Silvia) il 21 aprile 753 a.C.. I gemelli furono abbandonati da piccoli nel Tevere e allevati da una lupa (Lupa) prima di essere trovati da un pastore (Faustulo), che li allevò come figli suoi.

    In realtà, Roma fu fondata come un piccolo villaggio in cima al Palatino (compresa l’area dove si trova il Foro Romano) nell’VIII secolo a.C.; grazie alla posizione del villaggio in un guado sul Tevere, Roma divenne un crocevia di traffici e commerci. L’insediamento si sviluppò fino a diventare la capitale del Regno Romano, guidata da una serie di re etruschi, prima di diventare la sede della Repubblica Romana nel 509 a.C. e poi il centro dell’Impero Romano dal 27 a.C. al 285 d.C. Per quasi mille anni, Roma è stata la più grande, ricca e potente città del mondo occidentale, con il predominio su gran parte dell’Europa e del Mar Mediterraneo. Anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., Roma ha mantenuto una notevole importanza e ricchezza. A partire dal regno di Costantino I (306-337), il Vescovo di Roma (più tardi noto come il Papa) acquistò importanza politica e religiosa, stabilendo la città come centro della Chiesa cattolica. La città fu saccheggiata dai barbari, prima nel 410 e poi nel 455; dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. la città resistette a un assedio degli Ostrogoti nel 537 d.C. e a un’incursione saracena nell’846 d.C., seguita dalla sua cattura da parte dei Normanni nel 1084.

    Durante l’Alto Medioevo la città diminuì di popolazione, ma acquisì una nuova importanza come capitale dello Stato Pontificio di recente formazione; Carlo Magno, ad esempio, fu incoronato imperatore a San Pietro nell’800. Per tutto il Medioevo, la maggior parte degli antichi monumenti della città caddero in rovina e furono gradualmente spogliati delle loro preziose statue, degli ornamenti e dei materiali; questi furono riciclati in altre costruzioni o, come nel caso del marmo, cotti al forno per ottenere la malta per i nuovi edifici… nel frattempo, gli antichi Fora divennero nient’altro che pascoli. Ma Roma non era solo un importante luogo di pellegrinaggio, ma era anche il centro delle lotte tra i nobili romani e, soprattutto, tra il Sacro Romano Impero e il Papato. Nel 1309 il Papa lasciò Roma per Avignone, su richiesta del Re di Francia, e la città sprofondò nel caos; nonostante fosse formalmente sotto l’autorità del Pontefice, i nobili la governavano a loro piacimento ed erano noti per l’oppressione dei suoi cittadini, spesso impegnati in faide sanguinose.

    Nel 1347 il popolo era sull’orlo della ribellione: un popolano, Cola di Rienzo, divenne “Tribuno del Popolo” e promise di governare per il bene della città; fu istituito un libero comune, i nobili furono esiliati e fu avviato un vasto programma di riforme. Tuttavia, detti nobili cospirarono contro Cola e questo, insieme alla vanità della stessa Tribuna, causò la sua caduta nel 1354.

    Dopo il ritorno del Papato (1377), dalla prigionia avignonese, e con il Rinascimento italiano in pieno svolgimento nel XV secolo, Roma cambiò radicalmente. Chiese, ponti e spazi pubblici, tra cui una nuova Basilica di San Pietro e la Cappella Sistina, furono costruiti dal Papato affinché Roma fosse all’altezza delle altre città italiane dell’epoca. La città si riprese rapidamente dal sacco del 1527 e, nei 200 anni successivi, divenne il centro dell’architettura barocca; vi lavorarono artisti famosi come Michelangelo, Bernini e Caravaggio, mentre la nuova basilica di San Pietro fu iniziata nel 1506, per essere completata nel 1626.

    Durante le ultime fasi della Rivoluzione Francese (più precisamente nel 1798) i rivoluzionari locali ispirati dai nuovi ideali si sollevarono contro l’autorità papale e fu dichiarata la Repubblica Romana; il Pontefice fu costretto a fuggire e l’anno successivo le truppe del Regno di Napoli entrarono in città, ponendo così fine al movimento rivoluzionario.

    Tra il 1805 e il 1814 Roma fu occupata anche dalle truppe napoleoniche.

    Nel 1849 la popolazione (con l’aiuto di patrioti come Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini) si sollevò contro il governo pontificio e costrinse il Pontefice a fuggire dalla città e a rifugiarsi a Gaeta. Fu redatta una Costituzione moderna e democratica e fu proclamata una nuova Repubblica Romana.

    Il Papa chiese poi l’aiuto dell’imperatore francese Napoleone III, che inviò prontamente una forza di spedizione: nonostante alcuni contrattempi iniziali le truppe francesi superarono le forze rivoluzionarie che, dopo un mese di assedio, tentarono un ultimo disperato assedio sul Gianicolo. Nel successivo bagno di sangue, i patrioti italiani (insieme ai loro alleati stranieri) furono schiacciati; tra i caduti c’era Goffredo Mameli, compositore dell’attuale inno italiano.

    Nel 1860 Roma divenne di nuovo il centro di una lotta di potere con l’ascesa del Regno di Sardegna-Piemonte, che cercava di unire la penisola; dopo una serie di battaglie, lo Stato Pontificio fu spogliato di tutti i suoi possedimenti italiani, ad eccezione di Roma, che rimase sotto la protezione francese. Tuttavia, con lo scoppio della guerra franco-prussiana, i francesi abbandonarono Roma, lasciando libero il nuovo Regno d’Italia di conquistare il 20 settembre 1870.

    Roma divenne così la capitale d’Italia, e da allora è rimasta tale. Il nuovo governo italiano avviò una vasta campagna di opere pubbliche; furono costruiti nuovi quartieri (come il Prati, o l’Esquilino), monumenti (il Vittoriano) ed edifici pubblici, mentre innumerevoli edifici medievali e rinascimentali furono abbattuti per far posto al nuovo tracciato stradale e il fiume Tevere fu racchiuso tra i suoi attuali argini.

    Nel primo dopoguerra, con l’avvento del fascismo nel 1922, Roma cambiò nuovamente volto: furono costruiti nuovi quartieri (l’EUR), viali (via della Conciliazione, via dei Fori Imperiali) e altri edifici pubblici e furono scavati febbrilmente siti antichi (come i Fora o il Circo Massimo); così facendo, interi quartieri medievali furono abbattuti con i bulldozer.

    La popolazione cresceva; questa tendenza fu arrestata dalla seconda guerra mondiale, che arrecò danni (relativamente minori) a Roma. Dopo che l’Italia aveva firmato l’Armistizio, la città fu occupata dai tedeschi l’8 settembre 1943, nonostante la forte resistenza delle unità superstiti del Regio Esercito Italiano aiutate dalle formazioni partigiane locali: queste furono schiacciate in una sanguinosa battaglia vicino a Porta S. Paolo. Gli ebrei romani furono deportati il 16 ottobre e il 24 marzo 1944 (dopo che 33 soldati tedeschi furono uccisi in un attacco partigiano) inoltre 335 civili furono radunati e giustiziati sommariamente alle Fosse Ardeatine. Roma fu finalmente liberata dalle truppe alleate il 4 giugno.

    Con la caduta della monarchia e la creazione della Repubblica Italiana nel 1946, Roma ricomincia a crescere in termini di popolazione e diventa una città moderna. La Roma di oggi è una metropoli moderna, contemporanea, vivace, con un nucleo antico che riflette i molti periodi della sua lunga storia (l’antichità, il Medioevo, il Rinascimento, l’Era Moderna) che si pone oggi come capitale d’Italia e come una delle principali mete turistiche del mondo.

    Consiglio utile per quando siete in giro

    Vi suggeriamo di prendere una mappa dal vostro albergo o di andare all’interno di un albergo per chiedere indicazioni per raggiungere un luogo; ogni alloggio sembra avere una pila di questi sponsorizzati da una varietà di attività commerciali.

    Le strade romane possono infatti creare confusione e le indicazioni stradali possono essere difficili da seguire senza una mappa di riferimento.

    Da vedere

    Gli italiani sono molto affezionati ai loro punti di riferimento; per renderli accessibili a tutti una settimana all’anno non è previsto alcun costo per l’ingresso a tutti i monumenti e siti storici di proprietà pubblica. Questa settimana, nota come “Settimana dei Beni Culturali“, si svolge tipicamente a metà maggio e per quei 7-10 giorni ogni punto di riferimento, sito archeologico e museo di proprietà degli enti pubblici (tra cui il Palazzo del Quirinale e i suoi giardini, il Colosseo e tutto l’antico Foro) è accessibile e gratuito.

    In generale, le principali attrazioni di Roma sono gratuite (per esempio, mentre non costa nulla entrare nel Pantheon, dovrete pagare per visitare i musei e così via).

    Non c’è un solo pass che permetta l’ingresso a tutte le attrazioni e i musei a pagamento. Ci sono comunque diversi biglietti che consentono l’ingresso a un gruppo di attrazioni. Ad esempio, è possibile acquistare una Roma Archeologia Card al prezzo di € 27,50 (ridotto € 17,50) valida per 7 giorni. Non è in vendita online, ma può essere acquistata in uno dei siti inclusi o presso l’Ufficio del Turismo di Roma (APT) in via Parigi 5. Con questo pass si accede al Colosseo, al colle Palatino, alle Terme di Caracalla, alle catacombe, alle Terme di Diocleziano, a Palazzo Massimo alle Terme, alla Cripta Balbi, a Palazzo Altemps, alla Villa dei Quintili e alla Tomba di Cecilia Metella.

    Si consiglia di acquistare i biglietti in anticipo, sia online che in una tranquilla biglietteria, per evitare di dover fare la fila per molto tempo nelle attrazioni popolari. I biglietti prenotati in anticipo consentono di saltare le code. I biglietti online sono i più economici sul sito ufficiale di CoopCulture. I biglietti per i Musei Vaticani e la Cappella Sistina possono essere acquistati in anticipo alla biglietteria online del Vaticano.

    Roma antica

    Roma/Colosseo
    La zona principale per esplorare le rovine della Roma antica è a Roma/Colosseo ai lati di via dei Fori Imperiali (la strada principale della zona), che collega il Colosseo e piazza Venezia. Realizzati tra il 1924 e il 1932, su richiesta di Mussolini, i lavori per la realizzazione di un viale così imponente hanno richiesto la distruzione di una vasta area di edifici rinascimentali e medievali costruiti sulle rovine degli antichi fori, e si sono conclusi per sempre con la progettazione di un parco archeologico che si estende fino alla via Appia. Via dei Fori Imperiali è un percorso molto trafficato, ma è stato parzialmente pedonalizzato nell’agosto 2013; tale viale è anche sede di una grande sfilata che si tiene ogni 2 giugno in occasione della festa nazionale italiana.

    Dirigendosi verso il Colosseo da Piazza Venezia, si può vedere il Foro Romano sulla destra e il Foro e Mercato di Traiano sulla sinistra. A destra del Colosseo si trova l’Arco di Costantino e l’inizio del Palatino, che alla fine vi condurrà alle rovine di Palazzo Flavio e alla vista del Circo Massimo (vedi Roma/Aventino-Testaccio). A sinistra, dopo il Colosseo, si trova un ampio sentiero alberato che si inerpica nel parco del Colle Oppio. Sotto questo parco si trova la Casa d’Oro di Nerone (Domus Aurea), un enorme e spettacolare complesso sotterraneo restaurato e poi richiuso a causa dei danni causati dalle forti piogge. Più a sinistra, sul colle Esquilino, si trovano i ruderi delle terme di Traiano.

    Roma Vecchia
    Nella Roma antica è d’obbligo vedere il Pantheon, che è incredibilmente ben conservato considerando che risale al 125 d.C. C’è un buco nel soffitto, quindi è un’esperienza interessante esserci quando piove. Se vi dirigete verso il Pantheon da Piazza Venezia, raggiungete prima Largo di Torre Argentina, alla vostra sinistra.
    Fino al 1926 la zona era coperta da stradine strette e piccole case, che furono rase al suolo quando furono scoperte rovine di templi romani. Spostandosi lungo corso Vittorio Emanuele II (la strada principale della zona) e attraversando il Tevere fino alla zona del Vaticano si vede l’imponente Castel Sant’Angelo, costruito come mausoleo per l’imperatore Adriano. Questo è collegato al Vaticano da un corridoio fortificato coperto e fungeva da rifugio per i Papi in tempi di difficoltà.

    A Roma/Sud del Colosseo si trovano le Terme di Caracalla (Aventino-Testaccio). Ci si può poi dirigere a Sud-Est sulla vecchia via Appia, passando per un tratto di mura cittadine molto ben conservate. Per i più avventurosi, proseguendo lungo l’Appia (Roma/Sud) si arriva a tutta una serie di rovine romane, tra cui il Circo di Massenzio, la tomba di Cecilia Metella, la Villa dei Quintili e, nelle vicinanze, alcuni lunghi tratti dell’acquedotto romano.

    Centro moderno, le Terme di Diocleziano si trovano di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria principale, Termini. Il Museo Nazionale di Roma si trova nell’angolo sud-ovest del complesso delle Terme e possiede un’enorme collezione di sculture romane e altri reperti. Ma questo è solo uno dei numerosi musei dedicati alla Roma antica, compresi quelli del Campidoglio.

    Roma cattolica

    Ci sono più di 900 chiese a Roma. Probabilmente un terzo meriterebbe una visita.

    Si dice che San Pietro abbia fondato la Chiesa di Roma insieme a San Paolo. Le prime chiese di Roma hanno avuto origine nei luoghi dove i primi cristiani si incontravano, di solito nelle case di privati cittadini. Nel IV secolo, però, esistevano già quattro chiese principali, o basiliche. A Roma c’erano 28 cardinali che a turno celebravano la messa una volta alla settimana in una delle basiliche. In una forma o nell’altra le quattro basiliche sono con noi oggi e costituiscono le chiese maggiori di Roma. Sono:

    • San Pietro
    • San Paolo fuori le Mura
    • Santa Maria Maggiore
    • San Giovanni

    Tutti i pellegrini a Roma sono attesi per visitare queste quattro basiliche, insieme a San Lorenzo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme e il Santuario del Divino Amore. Quest’ultimo è stato inserito come uno dei sette al tempo del Grande Giubileo del 2000, sostituendo San Sebastiano fuori le mura.

    Date un’occhiata all’interno di alcune chiese, troverete la ricchezza e la gamma di decorazioni sorprendenti, dalla raffinata arte classica alle candele elettriche appiccicose. A partire da alcuni buoni esempi di chiese paleocristiane, tra cui San Clemente e Santa Costanza, ci sono chiese costruite in un periodo di circa 1.700 anni, tra cui chiese moderne costruite per servire la nuova periferia di Roma.

    Le chiese di Roma negano l’ingresso alle persone vestite in modo inappropriato; nelle chiese più visitate troverete “polizia della moda” (“ginocchia e spalle” sono il problema principale – soprattutto quelle femminili).
    Spalle nude, gonne corte e pantaloncini non sono ufficialmente ammessi, ma i pantaloncini lunghi e le gonne che arrivano appena sopra il ginocchio non dovrebbero essere un problema… tuttavia, è sempre più sicuro indossare pantaloni più lunghi o gonne che vanno sotto il ginocchio; San Pietro in particolare è noto per rifiutare i turisti per ginocchia, spalle, scollature, ecc… (anche a voi in genere non verrà detto fino a poco prima di entrare in chiesa, quindi avrete fatto il viaggio verso il Vaticano e vi sarete messi in una lunga fila di sicurezza per nulla).

    Le chiese più severe di solito hanno venditori appena fuori che vendono sciarpe economiche e a volte pantaloni di plastica, ma relativamente poche chiese applicano i codici di abbigliamento e si può vagare nella maggior parte dei casi indossando pantaloncini, camicie senza maniche, o praticamente qualsiasi cosa senza problemi. Tuttavia, è bene mantenere il proprio abbigliamento conservativo, poiché queste sono ancora chiese e case di preghiera per molte persone (i romani più anziani potrebbero commentare il vostro abbigliamento se è particolarmente rivelatore).

    I sette colli di Roma

    Per il visitatore moderno, i Sette Colli di Roma possono essere piuttosto difficili da identificare. In primo luogo, generazioni di edifici costruiti uno sopra l’altro e la costruzione di edifici alti nelle valli hanno avuto la tendenza a rendere i colli meno pronunciati di quanto non fossero in origine. In secondo luogo, ci sono chiaramente più di sette colli – ai tempi dei romani molti di questi erano al di fuori dei confini della città.

    I sette colli furono prima occupati da piccoli insediamenti e non furono riconosciuti come città per un certo periodo di tempo. Roma nacque quando questi insediamenti agirono insieme per prosciugare le valli paludose che si trovavano tra di loro e trasformarle in mercati e forum. Il Foro Romano era una palude.

    Il colle Palatino incombe sul Circo Massimo e vi si accede vicino al Colosseo. La leggenda narra che fu occupato da Romolo quando cadde con suo fratello Remo, che occupò il colle dell’Aventino dall’altra parte del Circo. Sono chiaramente riconoscibili come colli anche il Celio, a sud-est del Circo Massimo e il Campidoglio, che si affaccia sul Foro e ospita il municipio di Roma, oltre ai Musei Capitolini. A est e a nord-est del Foro Romano si trovano i colli Esquilino, Viminale e Quirinale. Questi sono meno facili da distinguere in quanto di questi tempi sono colli separati e da lontano sembrano tali.

    Le Mura Serviane fuori dalla Stazione Termini

    La costruzione delle Mura Serviane è attribuita al re romano Servio Tullio nel VI secolo a.C., ma le prove archeologiche collocano la sua costruzione nel IV secolo a.C.

    Piccole parti di questo muro sono ancora visibili, in particolare vicino alla stazione Termini e sul colle dell’Aventino. Con l’ampliamento di Roma furono necessarie nuove mura per proteggere l’area più ampia. Queste furono costruite nel III secolo d.C. dall’imperatore Aureliano. Lunghi tratti di queste mura rimangono tutt’intorno alla periferia del centro di Roma. Molto è in ottime condizioni.

    Tra gli altri colli di Roma, non compresi nei sette, ci sono quelli che si affacciano sul Vaticano; il Gianicolo, che si affaccia su Trastevere, da cui si gode un’ottima vista di Roma; il Pincio ai margini dei Giardini Borghese, che offre una buona vista su piazza del Popolo e sul Vaticano, e Monte Mario, con il suo famoso Zodiaco (un punto panoramico), a nord.

    Musei

    Se siete a Roma per l’arte ci sono diversi musei di livello mondiale in città. Il punto di partenza naturale è una visita alla zona di Villa Borghese in Campo Marzio, dove si trova un gruppo di musei d’arte. La Galleria Borghese ospita una collezione d’arte precedentemente privata della famiglia Borghese, il Museo Nazionale di Villa Giulia ospita la più grande collezione d’arte etrusca del mondo, e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ospita molti capolavori italiani così come alcuni pezzi di artisti come Cézanne, Modigliani, Degas, Monet e Van Gogh.

    I Musei Capitolini nel quartiere del Colosseo aprono le porte alla più importante collezione di arte e sculture antiche romane e greche della città. Visita la Galleria d’Arte Antica, ospitata nel palazzo Barberini nel centro Moderno, per l’arte italiana del Rinascimento e del Barocco.

    Una visita a Roma non è completa senza una visita ai Musei Vaticani. Dovrete andare ai musei se volete vedere la Cappella Sistina, ma c’è un’enorme collezione. Non potete perdervi nessuna parte di essa, come gli arazzi, le mappe e le stanze dipinte da Raffaello mentre sono in viaggio verso la Cappella Sistina, ma c’è molto, molto di più da esplorare, tra cui una splendida collezione egizia e la Pinacoteca, che comprende un “Ritratto di San Girolamo” di Leonardo da Vinci e dipinti di Giotto, Perugino, Raffaello, Veronese e Caravaggio, per citarne solo alcuni. Per non parlare delle innumerevoli, antiche statue…

    Il Museo Nazionale di Roma alle Terme di Diocleziano nel Centro Moderno ha una vasta collezione archeologica, così come il museo nazionale di Palazzo Altemps, vicino a piazza Navona. Più lontano, il Museo della Civiltà Romana, all’EUR, è famoso soprattutto per un enorme modello della Roma imperiale, ma ospita anche un’ampia esposizione di calchi in gesso, modelli e ricostruzioni di statue e pietre romane.

    Se avete tempo a sufficienza, non mancano assolutamente altri musei che coprono una grande varietà di interessi. Ne sono un esempio il Museo delle Mura (vedi Roma/Sud), il Museo degli Strumenti Musicali e un museo dedicato alla liberazione di Roma dall’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale (Roma/Esquilino – San Giovanni).

    Controllare gli orari di apertura del museo prima di recarsi in loco. I musei governativi sono invariabilmente chiusi il lunedì, quindi è un buon giorno per altre attività. Lo stesso comune di Roma gestisce circa 17 musei e attrazioni. Questi sono gratuiti per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 anni e sopra i 65.

    La Keats-Shelley House è consigliata agli appassionati dei poeti romantici britannici della seconda ondata (Keats, Shelley, Byron ecc.). Questa è la casa in cui John Keats morì di tubercolosi all’età di 25 anni nel 1821; oggi è un museo dedicato ai poeti romantici inglesi. Si trova in piazza di Spagna, 26, proprio accanto a Piazza di Spagna.

    Roma Pass

    Se soggiornerete a Roma per almeno 3 giorni, considerate l’acquisto della Roma Pass. Il costo è di 36 euro (o 28 euro per un abbonamento di 48 ore) e dà diritto all’ingresso gratuito ai primi due musei e/o siti archeologici visitati, all’accesso completo ai mezzi pubblici, a biglietti ridotti e a sconti per eventuali altri musei successivi (i Musei Vaticani non sono inclusi) e siti visitati, nonché a mostre, eventi musicali, spettacoli teatrali e di danza.

    Roma ComboPass è disponibile anche come combo pass che include il Roma Pass e il bus per salire e scendere.

    OMNIA Vatican and Rome include invece i servizi forniti dalla Roma Pass, l’ingresso gratuito ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina, l’ingresso veloce alla Basilica di San Pietro e il tour in autobus hop on/off per 3 giorni.

    Un’altra opzione è il Roma City Pass che include l’ingresso gratuito e fast track ai Musei Vaticani, al Colosseo, al Foro Romano e anche l’uso gratuito dei mezzi pubblici.

    A spasso per Roma

    Gran parte dell’attrattiva di Roma sta proprio nel vagabondare per la città vecchia. Si può rapidamente fuggire dalle principali rotte turistiche e sentirsi come se ci si trovasse in un piccolo villaggio medievale, non in una capitale.

    Se riuscite a farlo mentre cercate acciottolato irregolare, continuate a guardare verso l’alto. Ci sono alcuni incredibili giardini pensili e ogni sorta di sculture, dipinti e icone religiose attaccati alle pareti esterne. Guardate attraverso le finestre del secondo e terzo piano per vedere alcuni soffitti con travi di quercia nelle vecchie case. Guardate attraverso gli ingressi ad arco dei grandi palazzi per vedere incredibili cortili, completi di sculture, fontane e giardini. Fate una passeggiata nella zona tra piazza Navona e il fiume Tevere nella Roma antica dove gli artigiani continuano a svolgere il loro mestiere da piccoli negozi. Sempre nella Vecchia Roma, fate una passeggiata di 1 km lungo via Giulia, che è fiancheggiata da molti palazzi antichi.

    Gli appassionati di cinema vorranno visitare via Veneto (via Vittorio Veneto) nel Centro Moderno, scenario di gran parte della Dolce Vita di Fellini. Il modo migliore per vedere il cuore di quello che era il “centro divertimenti” di Roma antica, ovvero il Campus Martius, con i suoi teatri, stadi, terme, templi e portici, è a piedi. È la zona che va dal Campidoglio a sud, dal Campidoglio a Piazza del Popolo a nord e dal Corso a est fino al Tevere ed è ciò che generalmente racchiude il “centro storico”. Guide pedonali scaricabili attraverso il labirinto di strade di questa zona vi aiuteranno.

    Le Piazze

    Le strette vie del centro storico si allargano spesso in piccole o grandi piazze, che possono avere una o più chiese e una o due fontane. Oltre a piazza Navona e piazza della Rotonda (di fronte al Pantheon), si può ammirare la vicina piazza della Minerva, con la singolare statua dell’elefante del Bernini e piazza Colonna con la colonna di Marco Aurelio e palazzo Chigi, sede del Governo italiano; proprio accanto, la piazza di Monte Citorio con l’omonimo palazzo, sede della Camera dei Deputati.

    Dall’altra parte di corso Vittorio Emanuele II si trova piazza Farnese, con l’omonimo palazzo (oggi sede dell’Ambasciata di Francia), due interessanti fontane e i fiorai di Campo de’ Fiori, teatro delle esecuzioni della città di un tempo. Tutte queste piazze sono a breve distanza l’una dall’altra nella Roma antica. Merita una visita l’enorme piazza del Popolo nel Centro Nord, che costituiva un imponente ingresso alla città quando rappresentava il confine settentrionale di Roma.

    Una breve passeggiata verso il centro porta a piazza di Spagna. Qui si trova un’altra affascinante fontana, quella che i romani chiamano la “barcaccia“. La zona fu molto utilizzata come sfondo per il film “Vacanze Romane” del 1953 con Audrey Hepburn e Gregory Peck.

    Dall’altra parte del fiume si trova, naturalmente, la magnifica piazza San Pietro in Vaticano. Più a sud, in Trastevere, c’è piazza di Santa Maria in Trastevere (un posto fantastico per osservare il mondo che passa, sia da uno dei ristoranti o bar che costeggiano due lati della piazza, sia, se è troppo costoso, dalla scalinata della fontana centrale). La piazza attira molti animatori di strada.

    Tornando al Centro Moderno bisogna vedere la Fontana di Trevi, sicuramente una parte della vacanza romana di tutti. I visitatori sono sempre sorpresi che una fontana così grande e famosa sia nascosta in una piccola piazza in mezzo alle vie laterali. Qui ci si prende cura in modo particolare dei propri beni. Più avanti, lungo la via del Tritone, si arriva a piazza Barberini, ora un’affollata rotonda, ma la bella fontana del Bernini è da non perdere.

    Luoghi trascurati

    Il Palazzo della Civiltà Italiana è un eccellente esempio dell’architettura fascista a Roma, spesso definito “il Colosseo Quadrato“; fu progettato dagli architetti Giovanni Guerrini ed Ernesto Lapadula nell’ambito dell’ambizioso programma di costruzione dell’Esposizione Universale del 1942, che non ebbe mai luogo a causa dell’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Dopo aver visto il Colosseo stesso, è stato possibile visitarlo per confrontare le differenze e le similitudini dei monumenti.

    Viste spettacolari

    Sul Pincio, sopra piazza del Popolo, c’è un buon punto di vista.
    Uno dei punti panoramici migliori è in cima al Vittoriano. Si può raggiungere salendo alle terrazze di medio livello dell’edificio e poi pagando 7 euro per salire con l’ascensore fino alla cima dell’edificio. Questo offre una vista mozzafiato su tutta Roma con diagrammi informativi che aiutano a capire cosa si può vedere.

    La vista della città può anche venire dalla scalata dei numerosi colli, sia i “sette colli” originali di Roma, sia altri che li circondano. Le due vedute più popolari di Roma sono dal colle Gianicolo che domina Trastevere e il Pincio ai margini dei Giardini Borghese. Il primo, meglio raggiungibile in auto, ha una vista ampia sul centro di Roma, a patto che il consiglio comunale si ricordi di potare gli alberi sul colle di fronte al belvedere. Attraversando la piazza si gode un’ottima vista sulla cupola di San Pietro. Il Vaticano è la vista principale dal Pincio (linea A della metropolitana, fermata “Flaminio – Piazza del Popolo”, e poi una bella salita). Meno popolare, ma altrettanto bello, è l’aranceto del Parco Savello sull’Aventino.

    Da fare in città

    Roma offre molti teatri. La sede principale dei concerti è l’Auditorium di viale Pietro de Coubertin, nella parte nord di Roma. L’Auditorium del Parco della Musica è un grande complesso composto da tre sale distinte, le cui forme sono ispirate agli strumenti musicali.

    Queste sono posizionate intorno a un anfiteatro all’aperto, utilizzato quasi tutte le sere d’estate per i concerti.

    Il Parco della Musica ospita un flusso costante di musica classica, popolare e jazz, con musicisti e gruppi nazionali e internazionali. I grandi nomi si esibiscono all’aperto in estate; di solito nello Stadio Olimpico o nello Stadio Flaminio, che si trova accanto al Parco della Musica. In inverno il Palalottomatica in EUR è un importante luogo di concerti pop.

    Per avere tutti i dettagli su ciò che si svolge, acquistate una copia del quotidiano La Repubblica il giovedì, quando ha un inserto chiamato TrovaRoma. Ci sono un paio di pagine in inglese, ma anche senza l’italiano si dovrebbero poter decifrare le principali inserzioni. Questo non viene pubblicato a fine luglio e agosto, quando metà di Roma si dirige verso la spiaggia. Sia La Repubblica che Il Messaggero hanno inserzioni giornaliere.

    Camminate e sentite l’energia di Roma; le attrazioni sono ovunque in attesa di essere scoperte. Esplorate il quartiere di Trastevere per alcuni ottimi caffè, trattorie e uno scorcio di un quartiere romano alla moda.

    Lo stadio Olimpico
    Godetevi una partita di calcio allo Stadio Olimpico. Roma ha due squadre, l’A.S. Roma e la S.S. Lazio, ed entrambe giocano all’Olimpico.

    Magari dopo la partita (prima non vi faranno accedere) potete trattenervi nello splendido Stadio dei Marmi o fare un giro intorno all’Olimpico, testimonianza ancora viva del ventennio italiano.

    Cinecittà Shows Off
    Un tour dei leggendari Cinecittà Studios di Roma, che svela i segreti del cinema della storia dei famosi studi. Bozzetti originali di celebri scenografi, costumi indossati da star internazionali e scenografie monumentali: è un viaggio in quella che è stata soprannominata la “Fabbrica dei Sogni“. La mostra offre anche la possibilità di una visita guidata attraverso i set monumentali che ancora oggi vengono utilizzati per girare film e spettacoli televisivi nazionali e internazionali. Se amate i film, non perdetevela.

    Tour dei musei
    Roma ha alcuni dei migliori musei del mondo, quindi i tour dei musei sono spesso molto popolari. Walks Inside Rome offre tour popolari che includono i musei più importanti di Roma. edit

    Tour del Colosseo sotterraneo
    Non hai mai visto veramente il Colosseo se non hai esplorato i tunnel sotto l’anfiteatro. Through Eternity offre affascinanti tour a piedi di Roma, inclusi tutti i più importanti siti antichi come il Colosseo, il Foro e il Palatino.

    Tour su ruote
    Fate un giro con una Fiat 500 o una Vespa e godetevi l’eterna magia di Roma. I tour vi daranno la possibilità di vivere Roma da un punto di vista diverso.

    Classe di cucina
    Corsi di cucina e degustazioni: viaggiare a Roma significa anche scoprire una delle culture culinarie più antiche e conosciute al mondo. Imparare a cucinare la pasta, l’amatriciana, la carbonara, cacio e pepe oppure la pizza, ed esplorare i mercati tradizionali di Roma renderà il vostro viaggio indimenticabile. Durante i corsi di cucina, chef professionisti vi guideranno in cucina, divertendosi allo stesso tempo.

    Roma per i bambini

    Se avete in programma una visita turistica seria, lasciate i bambini con i nonni. Non sono contenti di essere trascinati di rovina in rovina e di chiesa in chiesa; uno spettacolo comune a Roma è rappresentato da bambini dall’aspetto miserabile che si trascinano dietro i genitori.

    Inoltre, i passeggini sono difficili da usare a causa delle strade acciottolate. Se siete una famiglia, non cercate di fare troppo (sarà un grande sforzo per i bambini e alla fine tutti saranno stanchi).

    A parte le attrazioni principali, Roma ha relativamente poco per intrattenere i bambini. Se avete notato una grande ruota panoramica mentre venivate dall’aeroporto, ripensateci: il lunapark all’EUR è stato chiuso nel 2008.

    Ma ci sono anche altri modi per corrompere i vostri bambini:

    • Museo dei bambini, via Flaminia, 82. Poco a nord di piazza del Popolo. Ingresso controllato alle 10:00, 12:00, 15:00 e 17:00 per visite della durata di 1 ora e 45 minuti. Chiuso il lunedì e per gran parte del mese di agosto. Meglio controllare il sito web per informazioni aggiornate e prenotare in anticipo. Scienza pratica, soprattutto per i preadolescenti, ospitati in un ex deposito di tram.
    • Bioparco. Ribattezzato Giardino Zoologico, lo zoo comunale di Roma. Si trova ai margini di Villa Borghese. Dalle 09:30 alle 17:00 o alle 18:00 a seconda del mese. Ci provano, ma San Diego non è così; se sei un frequentatore abituale dello zoo rimarrai deluso.
    • L’Ascensore del Tempo, via dei Santi Apostoli, 20 su una strada laterale tra piazza Venezia e Fontana di Trevi. Tutti i giorni 10:30-19:30. Spettacoli “a cinque dimensioni” sulle Origini della vita e sulla storia di Roma, più “La Casa degli orrori”. Non per i deboli di cuore: le vostre poltrone si muovono dappertutto. I bambini lo adorano.
    • Museo delle Cere, piazza dei Santi Apostoli, 67, accanto a piazza Venezia. Poche buone notizie su questo museo.
    • Planetario all’EUR. Sede di un eccellente museo di astronomia, si trova vicino al Museo della Civiltà Romana.
    • Il Vaticano non è, in generale, una grande idea per i bambini, anche se spesso si godono la Cappella Sistina e rimangono impressionati dalla bellezza e dal fatto che è stato fatto tutto in soli quattro anni. Tuttavia, la Cappella Sistina è molto affollata e arrivarci attraverso i corridoi dei Musei Vaticani è ancora peggio. È facile per le famiglie separarsi e quindi determinare un punto d’incontro. La parte migliore della Basilica di San Pietro è che i bambini possono andare in cima alla cupola. Sono 500 gradini ma si può prendere l’ascensore fino al terzo piano. Da lì ci sono altri 323 gradini estenuanti. Quindi è divertente per i bambini più grandi che possono sia salire tutte le scale che scendere a piedi perché c’è una fila enorme per l’ascensore.
    • Zoomarine. Delfini, leoni marini, uccelli esotici, giostre e piscine a circa 20 km a sud di Roma, vicino a Pomezia. Una bella giornata fuori, ma è davvero per questo che siete venuti a Roma? Trasporto gratuito dall’EUR e dalla stazione ferroviaria di Pomezia.

    Dove mangiare a Roma

    Roma è piena di buoni ristoranti, molti dei quali in ambienti attraenti, soprattutto quando ci si siede all’aperto la sera. Non si può raccomandare a nessuno di cercare un buon ristorante: alcuni dei posti migliori per mangiare sono nei luoghi meno promettenti, mentre i ristoranti ben posizionati possono spesso vivere della loro reputazione piuttosto che della qualità del cibo.

    I ristoranti nelle guide possono essere buoni, ma i prezzi possono essere gonfiati perché è più che probabile che sia una “trappola per turisti”. Per trovare un ristorante autentico che non vi mandi in bancarotta, cercate di trovare un posto in una zona più residenziale o in un posto che non sia in mezzo alle località turistiche.

    Molti dei migliori ristoranti di Roma, però, sono difficili da trovare perché la maggior parte di essi si trova fuori dal centro storico (un buon consiglio è quello di andare dove gli italiani vivono e mangiano). Per esempio, oltre il Gianicolo (nel quartiere di Monteverde vecchio) ci sono alcune trattorie con autentica cucina italiana ad un prezzo accessibile.

    Roma ha anche molti bei posti dove mangiare, quindi comprare qualche prelibatezza per fare un picnic può essere un’ottima esperienza. Una scelta ancora più conveniente è quella di andare in un supermercato locale che avrà anche del buon cibo per il pranzo.

    La Pizza a Roma

    Le pizze romane hanno una crosta molto sottile, molto diversa dalla classica pizza napoletana; sono anche più croccanti e hanno molto meno condimento. La maggior parte dei ristoranti serve la pizza solo la sera. Provate alcune cose fritte come il baccalà (baccalà pastellato) o i supplì (polpette di riso fritte con formaggio e pomodoro) come antipasto, seguite da una pizza per un pasto davvero romano ed evitate le zone turistiche dove spesso pagherete il doppio della tariffa solo per avere una pizza surgelata mal riscaldata. Alcuni ristoranti fanno anche pizze rotonde da asporto: cercate i cartelli con la scritta “pizze da asporto” o “pizze da portar via”.

    La pizza al taglio è una pizza con una crosta più spessa e cotta in una grande padella. Viene servita al pezzo (di solito da portare via) ed è un buon modo economico per avere qualcosa da mangiare. A differenza di Napoli, la pizza al taglio qui viene venduta a peso.

    Le pizzerie al taglio (luoghi che vendono pizza a fette) sono l’equivalente della città di un fast-food e, più o meno come i negozi di fish and chips nel Regno Unito, sono un caposaldo della vita romana. Vendono l’onnipresente supplì (che è un complemento davvero delizioso della pizza) pollo al pepe, fiori di zucca, crocchette di patate, lasagne e patate arrosto; la maggior parte di questi locali fanno anche pizze rotonde da asporto, ma costano di più e spesso bisogna aspettare (soprattutto all’ora di pranzo).

    Anche i panifici fanno un’ottima pizza al trancio, anche se la loro scelta di condimenti è piuttosto limitata.

    Vegetariani e vegani

    I vegetariani e i vegani dovrebbero trovare facilmente il cibo a Roma (e in Italia in generale). I buffet in molti ristoranti di solito hanno una buona gamma di deliziosi piatti vegetariani (ad esempio, peperoni arrosto grattugiati/ melanzane, ecc). I vegani devono fare attenzione alla pasta fresca (fresca, fatta in casa) o alla pasta all’uovo, che è fatta con le uova. Ci sono anche alcuni ristoranti vegetariani e vegani a Roma.

    Cena kosher

    Anche se non c’è molta scelta, almeno la cucina kosher di Roma è davvero eccellente; provate “La Taverna del Ghetto” e “Yotvata” entrambe nel (ex) ghetto ebraico. Anche la zona intorno a piazza Bologna (linea B della metropolitana, fermata “Bologna”), nel quartiere Nomentano, ospita una numerosa comunità ebraica: ci sono alcuni ristoranti kosher da provare. Lo stesso si può dire di alcune zone del quartiere Monteverde, oltre il Gianicolo.

    Prezzi del cibo

    A Roma si può trovare cibo a buon mercato, il problema è che se non si conosce bene la città o si è costretti a mangiare fuori in centro, i prezzi salgono.

    Con 3,50 euro compri la pizza e la mangi in piedi, visto che è un negozio di pane con un’area di sosta limitata (o inesistente). Si può scegliere quanto si vuole mangiare, ma si spendono circa 2 euro per la pizza + circa 1,50 euro per una lattina di soda o 1 euro per l’acqua. In alternativa, si può bere l’acqua gratis direttamente da una delle innumerevoli fontane della città: è molto fresca e buona. E si risparmia riempiendo la bottiglia.

    Con 15/20 € all’ora di pranzo se vai in un ristorante avrai un menù fisso (non sempre buono, cerca di andare dove vedi gli impiegati italiani che pranzano). Per questo dovreste prendere un piatto di pasta e un secondo piatto (carne) che termina con un caffè; ovviamente, se avete del vino il prezzo aumenterà. La maggior parte dei ristoranti cinesi tendono a scendere in questa fascia di prezzo.

    Di sera si possono spendere circa 20 € in una pizzeria o se avete un solo piatto principale. Anche in questo caso, se avete del vino vi costerà di più.

    Per un pranzo o una cena seduti in un ristorante 20€ è economico e se volete potete arrivare fino a 200€ a testa.

    I ristoranti cinesi sono ancora abbastanza economici, ma altri ristoranti etnici (tailandesi, indiani) sono generalmente costosi (pensate a 30 euro a persona); il sushi è molto costoso (minimo 40 euro a persona). È risaputo che i camerieri approfittano degli avventori per portare articoli più costosi di quelli ordinati o per chiedere la mancia, anche se non è obbligatoria.

    Locali e vita notturna

    Roma è una grande città d’arte, densamente popolata e turisticamente sovraffollata. Di conseguenza la vita notturna tende ad essere sparpagliata in diversi quartieri, casuale e confusa. Notevole è anche l’assenza di recensioni organiche nelle guide turistiche o nei siti internet.

    Riassunto dei quartieri della vita notturna di Roma:

    • Trastevere/Isola Tiberina
    • Ostiense/Testaccio
    • Campo dei Fiori/Piazza Navona
    • Via Nazionale/Rione Monti
    • San Lorenzo/Pigneto

    Con un cuore da esploratore, Testaccio è il luogo dove passeggiare per il dopocena nei fine settimana. Scendete lì verso le 23:00 (prendete la linea B della metropolitana e scendete alla fermata Piramide) e ascoltate la musica.

    Di solito c’è un sacco di gente che semplicemente cammina per le strade o cerca un parcheggio. Siate coraggiosi, entrate, incontrate dei romani meravigliosi. Questa zona è la migliore in inverno. In estate, i balli si spostano a Ostia e Fregene, a 45 minuti d’auto da Roma, al mare. Molti locali di Roma chiudono nei mesi estivi.

    Ad est della stazione Termini, e vicino all’Università di Roma (“La Sapienza”), si trova il quartiere San Lorenzo, dove si trovano molti pub e locali dove gli studenti universitari e i giovani romani ventenni trascorrono le loro notti. Il sabato sera le strade sono affollate di gente che si sposta da un pub all’altro. Sul lato cittadino della ferrovia, vicino alla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, si trovano alcuni grandi pub irlandesi come il Fiddler’s Elbow, il più antico di Roma, dove molti residenti di lingua inglese e clienti italiani amano sorseggiare le loro pinte. È un buon posto per incontrare i romani che parlano inglese. Nelle vicinanze si trovano anche il Druid’s Den e il Druid’s Rock.

    In via Nazionale c’è un enorme e bellissimo pub chiamato Flann O’ Brien, uno dei più grandi di Roma. Sulla stessa via, vicino a piazza Venezia, c’è un altro gruppo di pub tra cui The Nag’s Head Scottish Pub. Dopo le 22:00 è molto costoso perché diventa più simile a una discoteca. Prima di mezzanotte, a volte ospitano concerti di musica dal vivo. Nella stessa zona, all’inizio di corso Vittorio Emanuele II, si trova il pub irlandese Scholar’s Lounge con bella musica. Vale sicuramente la pena dare un’occhiata, ma non c’è spazio per ballare. Durante l’inverno i college americani residenti a Roma finiscono qui le loro notti altamente alcoliche. Nelle vicinanze c’è il Trinity College Irish Pub. I drink sono abbastanza costosi.

    Sempre in corso Vittorio Emanuele II, vicino a piazza Navona, c’è il Bulldog’s Inn English pub. I dj suonano ottima musica e c’è spazio per ballare, anche se pochi lo fanno. Vicino a piazza di Campo de’ Fiori ci sono diversi pub affollati (attenzione, ci sono state grandi e serie risse). Nelle strette vie dietro piazza Navona ci sono anche molti posti dove andare. Provate gli Angeli di Jonathan in via del Fico. Anche l’Abbey Theatre Irish pub è un buon posto in via del Governo Vecchio.

    Dall’altra parte del Tevere si trova il quartiere di Trastevere; ci sono molti posti dove si può mangiare e bere qualcosa. Questo è anche un buon posto per fare passeggiate notturne. Durante l’estate, sull’isola Tiberina – cioè l’isola al centro del fiume Tevere – spuntano molte bancarelle e c’è una buona scelta di cose da fare.

    Lontano dal centro ci sono altri bei posti. Il Palacavicchi, nella piccola cittadina suburbana di Ciampino, è un’area multisala dove si suonano diversi tipi di musica, soprattutto latinoamericana. Per arrivarci bisogna assolutamente prendere un taxi e non costa meno di 20 euro. A sud dell’aeroporto di Ciampino c’è il Palaghiaccio per il pattinaggio sul ghiaccio, e i pub Kirby’s e Geronimo. Sono tutti posti carini. Al Geronimo pub prima di mezzanotte di solito ci sono concerti di musica dal vivo con molte band che coprono diversi generi. Il venerdì e il sabato sera, dopo il concerto, suonano musica da discoteca. L’ingresso è gratuito e si può bere e mangiare come si sente: è un posto molto cool e per tutte le tasche. Purtroppo, per arrivarci è necessario un taxi.

    I romani che parlano correntemente l’inglese di solito hanno molta confidenza con i turisti, quindi basta offrire loro una birra e saranno lieti di condividere con voi i loro consigli e i loro trucchi sulla vita notturna a Roma.

    Roma di notte

    Per quanto riguarda le discoteche, ce ne sono molte; purtroppo la città è enorme e non è molto facile trovarle, a meno che non si disponga di un’ottima guida. Il modo migliore per iniziare è quello di partire dalle più rinomate: il Pifferaio, la Gilda e l’Alien. Gilda è vicino a Piazza di Spagna, mentre le altre non sono troppo lontane da Termini; durante l’estate sono vicine per trasferirsi al mare di Fregene (a nord di Fiumicino e Ostia), dove si trova Gilda on the Beach.
    Una pinta di birra nei pub costa di solito circa 6 euro, l’ingresso in discoteca circa 20 euro con prima bevanda inclusa. Le bevande in discoteca costano circa 10 euro.

    Negli ultimi anni la formula dell’Aperitivo, molto popolare a Milano, ha guadagnato terreno anche a Roma. Si tratta di un’offerta di bar pre-cena. Il cliente di solito compra una bevanda (di solito un cocktail, molto popolare è Mohito) ed è incluso un buffet gratuito. Si può gustare di tutto fino a quando non si ha la sensazione di avere ancora un po’ di spazio nella pancia. Il costo è di solito inferiore ai 10 euro. Un bar di esempio dove si può provare l’Aperitivo è Enocentrico, che combina anche l’aperitivo con eventi di scambio linguistico.

    Aspetti della vita contemporanea

    Oltre al patrimonio storico-artistico, Roma riflette le dinamiche di una capitale internazionale, dove convivono tradizione e modernità.

    Tra le sfaccettature della città, alcuni servizi riservati agli adulti trovano spazio nell’offerta metropolitana, gestiti con riservatezza e professionalità.

    Per chi fosse interessato a esplorare questo aspetto, gli annunci non mancano e forniscono informazioni su accompagnatrici di alto livello, selezionate per eleganza e affidabilità, nel pieno rispetto delle normative italiane.

    Locali ed eventi gay

    Uno dei luoghi da visitare il venerdì sera è il Circolo degli Artisti in via Casilina Vecchia, 1 (piuttosto centrale ma raggiungibile solo in taxi): un lussuoso giardino con bar e tavolini all’aperto, accanto a un antico acquedotto romano. Due grandi discoteche sono Mucca Assassina@Qube in via di Portonaccio, 212 e Alpheus in via del Commercio.

    Durante la settimana il principale luogo di ritrovo dopo cena è il Coming Out (un bar proprio di fronte al Colosseo) dove folle di romani gay e turisti si riuniscono dentro e fuori tutto l’anno. Affollatissimi durante l’estate sono i locali notturni come l’Hangar in via in Selci (Linea A della metropolitana, scendere alla fermata “Manzoni”). La migliore sauna (aperta 24 ore su 24 nei fine settimana) è Europa Multiclub in via Aureliana (dietro piazza della Repubblica; Metro linea A, fermata “Repubblica”). Punto d’incontro per i gay di giorno e (soprattutto) di notte è il Monte Caprino, il parco dietro il Campidoglio (sotto il Municipio) con una vista spettacolare sui templi e sulle rovine dell’antica Roma. Il Galoppatoio di villa Borghese è affollato di notte.

    Festività ed eventi a Roma

    Anniversario della fondazione di Roma (21 aprile)
    Dal 1922, la città di Roma celebra la sua fondazione: Festa nazionale tra il 1924 e il 1945, la celebrazione è ora limitata alla città stessa; durante questa giornata l’ingresso ad alcuni musei comunali è gratuito, mentre si svolgono cortei storici, rievocazioni storiche e altri eventi.

    Festa della Liberazione (25 aprile)
    In questa giornata l’Italia commemora sia la fine della Seconda Guerra Mondiale, sia la fine dell’occupazione tedesca (Torino e Milano sono state tra le ultime città ad essere liberate il 25 aprile).
    Sfilate e altri tipi di eventi si svolgono nella maggior parte delle principali città italiane.

    Festa del Lavoro (1° maggio)
    La Festa del Lavoro è una festa nazionale in Italia; i romani lasciano la città o assistono a un grande concerto rock in piazza San Giovanni (il concertone del primo maggio). In questa “giornata del lavoratore” molto sarà chiuso, ma si possono trovare sfilate e feste in tutta Italia. Aspettatevi grandi folle nelle aree popolari.

    Giuramento delle guardie del Vaticano (6 maggio)
    Questo è il giorno in cui vengono giurati nuovi gruppi di guardie svizzere che segnano il sacco di Roma nel 1506. Le guardie prestano giuramento nel cortile di San Damaso, Città del Vaticano. Il pubblico non è invitato, ma si può dare un’occhiata se si prenota una visita guidata privata del Vaticano.

    Open di Roma (Internazionali d’Italia)
    Per due settimane a maggio, Roma ospita uno dei più importanti tornei europei di tennis in terra battuta. Di contorno al torneo vengono sempre organizzati eventi e spettacoli.

    Festa della Repubblica (2 giugno)
    È la festa nazionale italiana che commemora la fondazione della Repubblica Italiana nel 1946; a Roma si svolge una grande parata militare da via dei Fori Imperiali a piazza Venezia e i giardini del Quirinale sono aperti al pubblico.

    Festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno)
    È un giorno festivo a Roma e una festa liturgica in onore del martirio di San Pietro e Paolo. Gli edifici pubblici, insieme a molti negozi, saranno chiusi; il lato positivo è che la sera stessa si svolgeranno i fuochi d’artificio a Castel Sant’Angelo.

    Estate Romana Festival (Festa dell’Estate Romana)
    da fine giugno a inizio settembre, la città di Roma ospita vari eventi musicali di musica jazz, rock e classica, e di cinema, sport, teatro e divertimento per bambini, principalmente svolti a Villa Ada.

    Notti Bianche
    Da inizio a metà settembre, vari eventi si svolgeranno fino all’alba, mentre negozi, ristoranti e musei rimarranno aperti. La Notte Bianca romana ospita eventi di musica, danza e teatro. Aspettatevi un’enorme folla; autobus e tram saranno affollati fino all’orlo.

    Opera alle Terme di Caracalla
    Le rappresentazioni iniziano alle 21:00. Se siete a Roma durante l’estate non perdete l’occasione di vivere un’opera lirica nella cornice davvero unica delle Terme di Caracalla. I programmi hanno incluso Tosca, Carmen e Sogno di una notte di mezza estate.

    Pernottare a Roma

    Dal gennaio 2011 il Comune di Roma ha istituito l’imposta di soggiorno. Le aliquote attuali, approvate nel settembre 2014, sono:

    • 2 euro a persona, a notte, nei campeggi;
    • € 3,5 a persona, a notte, in B&B;
    • € 3 a persona, a notte, in hotel a due stelle;
    • € 4 a persona, a notte, in hotel a tre stelle;
    • € 6/7 a persona, a notte, in hotel a quattro e cinque stelle.

    La tassa (il cui ricavato è destinato al restauro dei monumenti e dei monumenti della città) sarà inclusa nel conto dell’albergo. Non si applica però agli ostelli.

    Hotel

    Nella zona a sud-ovest della stazione Termini ci sono numerosi grandi alberghi, utilizzati in particolare da gruppi e feste in pullman. Dall’altra parte della stazione ci sono molti alberghi più piccoli, abbastanza economici, che sono molto apprezzati dai viaggiatori individuali. Forse la scelta migliore per chi visita la stazione per la prima volta è quella di soggiornare proprio in centro (ad esempio vicino al Pantheon). La maggior parte delle attrazioni sono raggiungibili a piedi da lì, e si risparmia molto tempo di trasporto e si lascia di più per godersi la città. Gli hotel in centro sono costosi, ma un buon appartamento è un’alternativa decente, soprattutto per le coppie e se non vi dispiace cucinare da soli di tanto in tanto: vi farà risparmiare ancora di più sul vostro budget.

    L’offerta di appartamenti in affitto a breve termine è enorme. Molti appartamenti possono essere prenotati direttamente dal proprietario, ma la maggior parte dei proprietari prende accordi tramite agenzie di affitto, sia grandi che piccole, oppure sul classico AirBnb. Quando cercate un hotel o un appartamento a Roma, tenete presente che il prezzo degli alloggi varia notevolmente da un mese all’altro, a seconda del numero tipico di turisti – controllate sempre i prezzi presso il vostro alloggio per le vostre date specifiche.

    Trattandosi di una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo, ci sono moltissime possibilità di scelta per il soggiorno, e avrete la possibilità di scegliere qualsiasi tipo di alloggio desideriate.

    Shopping a Roma

    Roma ha ottime opportunità di shopping di ogni tipo (abbigliamento e gioielli, all’arte e all’antiquariato). Ci sono anche grandi magazzini, outlet e centri commerciali, soprattutto in periferia.

    Le principali aree commerciali sono via del Corso, via Condotti (più le vie circostanti) e via Cola di Rienzo; i migliori negozi di stilisti si trovano nei dintorni di via Condotti, mentre via del Corso ha un abbigliamento più comune. I dintorni di via del Tritone, piazza Campo de’ Fiori e il Pantheon sono i luoghi dove andare per articoli più economici.

    I saldi estivi in molti negozi iniziano intorno al 15 luglio, mentre quelli invernali prendono il via nella prima settimana di gennaio.

    Come detto in precedenza, via Condotti è la via di alta moda di Roma (l’equivalente della Fifth Avenue a New York, via Montenapoleone a Milano o Bond Street a Londra). Qui si possono trovare grandi marchi come Gucci, Armani, Dior, Valentino e Hermès, e diversi altri negozi di alta classe. Ma le strade intorno a via Condotti, come via Frattina, via del Babuino, via Borgognona e piazza di Spagna offrono anche alcune eccellenti boutique di alta moda, tra cui Roberto Cavalli, Dolce & Gabbana, Versace, Prada e Givenchy (e molte altre).

    Così, una volta in città, i grandi nomi delle boutique non mancano. In queste strade lussuose, però, non bisogna solo fare shopping di abbigliamento, ci sono alcuni gioielli davvero splendidi (ad esempio Bulgari, Cartier, Tiffany’s & Co.), penne e relativi accessori (ad esempio Mont Blanc) e negozi di articoli d’alta moda che si trovano qua e là disseminate.

    Se volete trascorrere una giornata in un grande centro commerciale, c’è l’Euroma2 con circa 230 negozi (principalmente abbigliamento e accessori) e ristoranti, che si trovano vicino al quartiere EUR. Prendete la linea B della metropolitana fino alle fermate “EUR Fermi” o “EUR Palasport” (direzione: “Laurentina”); dalla ex fermata della metropolitana potete prendere gli autobus # 070, # 700 o # 709 e scendere alla fermata “Colombo/Pacifico”. Altrimenti, dall’ultima fermata, si può attraversare la strada e prendere il frequente autobus gratuito (la corsa dura 5-15 minuti) fino alla zona commerciale. Oltre a molti negozi e alimentari, l’aria condizionata e i servizi igienici gratuiti possono essere un gradito sollievo se vi trovate a Roma durante la metà dell’estate.

    Cinecittà Due si trova in via Tuscolana (linea A della metropolitana, fermata “Subaugusta”). In questo centro commerciale, dopo una visita agli studi di Cinecittà, a una fermata di metropolitana (“Cinecittà”), è possibile rilassarsi un attimo.

    La Rinascente, il primo grande magazzino di Roma, aperto nel 1887, è anche un buon punto vendita al dettaglio di moda, design, casalinghi e prodotti di bellezza.

    Ci sono molte borse di plastica finte di design e occhiali da sole venduti sul ciglio della strada. Attenzione, l’acquisto di prodotti contraffatti è illegale in Italia; sono state comminate multe fino a 1.000 euro. Se siete felici di correre il rischio, assicuratevi di contrattare.

    Se volete acquistare souvenir o regali, un museo sarebbe la scelta peggiore, dato che ci sono molte bancarelle lungo le strade delle zone turistiche che offrono prezzi ragionevoli. È probabile che lo stesso articolo nel negozio di souvenir di qualsiasi museo costerà molto di più.

    Factory Outlet a Roma

    Castel Romano, vicino a Roma, lungo l’autostrada Pontina
    Un grande factory outlet con più di 100 negozi di marca. Per raggiungere il luogo è necessaria un’auto, ma per alcuni vale il viaggio di 20 km, considerando lo sconto del 30% rispetto ai negozi di design.

    Valmontone
    Poco più lontano da Roma, si trova l’outlet di Valmontone sull’autostrada in direzione Napoli, a circa 50 km da Roma. Valmontone è una deliziosa cittadina a circa 30 minuti da Roma, raggiungibile in treno.

    Mercatini delle pulci

    Quello di Porta Portese (situato vicino alla stazione ferroviaria di Roma Trastevere) è il più grande della città, e si svolge ogni domenica dalle 7:00 alle 14:00 circa. Tale mercato occupa due arterie (via Portuense e via Ettore Rolli) ma le bancarelle della via principale sono solitamente piene di cianfrusaglie: meglio guardare nelle vie laterali.

    Un altro mercato si trova in via Sannio, vicino a San Giovanni in Laterano: lì si possono trovare moltissimi vestiti e scarpe, principalmente contraffatte. Il mercato è aperto sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato, dalle 07:00 alle 13:00 (ma alcuni sabati le bancarelle rimangono aperte fino alle 17:00).

    Quello di via Leonina, nel rione Monti, vende soprattutto capi d’abbigliamento e si svolge (quasi) ogni fine settimana dalle 10:00 alle 20:00. Molti giovani o aspiranti stilisti scelgono di vendere lì le loro creazioni.

    Un mercato i cui venditori si prendono sul serio (che è anche l’unico in cui bisogna acquistare un biglietto da 1,60 euro per entrare) è quello che si svolge ogni domenica al piazzale della Marina, vicino a villa Borghese, dalle 10:00 alle 19:00.

    Ogni prima e seconda domenica del mese, dalle 9:00 alle 19:00, nei pressi di ponte Milvio (più precisamente, in via Capoprati e dintorni), si svolge una vivace vendita dell’usato.

    Un’altra fiera delle pulci si svolge ogni terza domenica del mese (c. 09:00-19:00) in viale Maresciallo Pilsudski, vicino a villa Glori (un parco pubblico nel quartiere Parioli a nord di villa Borghese).

    Quello di Porta Pia, nel quartiere Nomentano, si trova all’incrocio tra via Nomentana e Corso d’Italia. Ogni seconda domenica del mese, dalle 9:00 alle 19:00.

    Piazzale delle Belle Arti ospita un’interessante vendita di tag ogni quarta domenica del mese dalle 9:00 alle 19:00.

    Mercatino è una catena di negozi di seconda mano sparsi in tutta Roma, soprattutto nei quartieri residenziali fuori dal centro della città. E no, lì non si può mercanteggiare (gli articoli hanno un cartellino del prezzo).

    Ricordate sempre che le fiere delle pulci sono l’unico posto in Italia dove è permesso contrattare (fino a un certo punto) – non si può, ad esempio, negoziare il prezzo di qualsiasi tipo di cibo né contrattare per un articolo che ha un cartellino con il prezzo. Inoltre, il mercato di Porta Portese è visitato da tantissime persone ogni settimana e la principale attrattiva può essere davvero opprimente; se sei claustrofobico, non dovresti andarci e se lo fai, limita la tua visita alle vie laterali o alla zona intorno a piazza Ippolito Nievo che è abbastanza spaziosa. Inutile dire che le legioni di persone che vi si riuniscono ogni domenica ne fanno un bersaglio ideale per i borseggiatori, quindi tenete d’occhio le vostre cose.

    Numeri utili

    Il numero 060606, è il call center del Comune di Roma (aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7) – disponibile anche per informazioni generiche e turistiche. Parlano in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, albanese, polacco e rumeno.

    Ecco l’elenco dei vari Punti di Informazione Turistica (PIT), aperti tutti i giorni dalle 09:00 alle 18:00. Sedi:

    • Via del Corso, largo Goldoni, +39 06 68136061
    • Castel Sant’Angelo, piazza Pia, +39 06 68809707
    • Fori Imperiali, piazza Tempio della Pace, +39 06 69924307
    • Piazza Navona, piazza delle Cinque Lune, +39 06 68809240
    • Via Nazionale, piazza delle Esposizioni, +39 06 47824525
    • Trastevere, piazza Sidney Sonnino, +39 06 58333457
    • San Giovanni in Laterano, piazza San Giovanni, +39 06 77203535
    • Santa Maria Maggiore, via dell’Olmata, +39 06 4740995
    • Stazione Termini (arrivi), piazza dei Cinquecento, +39 06 47825194
    • Stazione Termini, Galleria Gommata (galleria centrale), +39 06 48906300
    • Fontana di Trevi, via Marco Minghetti, +39 06 3782988

    Lavoro a Roma

    Se vuoi lavorare per brevi periodi, chiedi in giro negli ostelli, negli alberghi e nei ristoranti. Ci sono opinioni diverse su quanto sia facile trovare lavoro a Roma: tuttavia, il Paese è attualmente nel bel mezzo di una crisi finanziaria, la disoccupazione è alle stelle e la maggior parte dei posti di lavoro vanno via veloce.

    Diffidate di qualsiasi impegno finanziario prima di essere stati effettivamente pagati (il ritardo nei pagamenti è comune qui, e potreste scoprire che come non romani è più probabile che siate visti come un facile bersaglio per questo). Se non siete italiani, avrete anche bisogno di un permesso di soggiorno, sia che siate cittadini dell’UE o meno; legalmente, vi è richiesto un visto di lavoro, anche se è molto facile lavorare e vivere senza.

    Ci sono numerose scuole per insegnare la lingua inglese a Roma: se sei di madrelingua, questa potrebbe essere la migliore opportunità di trovare un lavoro part-time.

    Da sapere su Roma

    Nonostante tutte le affermazioni (non comprovate) fatte dalla maggior parte degli scrittori di guide, la gente del posto non si riferisce al Vittoriano con soprannomi come “la macchina da scrivere” o “la torta nuziale“. Trovano questi soprannomi irrispettosi in quanto l’edificio non solo è dedicato a un’Italia unita e al suo primo Re (considerato quindi uno dei simboli del Paese), ma è anche il luogo di riposo del Milite Ignoto della Prima Guerra Mondiale.

    Roma è generalmente un luogo sicuro, anche per le donne che viaggiano da sole. Tuttavia, ci sono stati casi di stupro nei dintorni della stazione Termini, quindi fate attenzione (soprattutto di notte) poiché le stazioni Termini e Tiburtina non sono ben frequentate.

    Ci sono pochissimi crimini violenti, ma un sacco di truffe e borseggiatori che prendono di mira i turisti. Come in ogni altra grande città, è meglio se non si ha l’aspetto di un turista: non esponete a tutti la vostra macchina fotografica o videocamera e tenete i vostri soldi in un luogo sicuro.

    Termini (la stazione ferroviaria principale), la linea di autobus n. 64, le fermate centrali della metropolitana e la fontana di Trevi sono note per i borseggiatori, quindi fate molta attenzione in queste zone.

    In caso di emergenza, l’ex provincia di Roma è ora coperta dal nuovo numero di emergenza, il 112.

    Per qualsiasi altra cosa di cui potreste aver bisogno per le vostre vacanze romane, potete contattare il servizio di assistenza ufficiale del Ministero del Turismo: +39 039 039. 09:00-22:00 tutti i giorni, in sette lingue.

    Intorno a Roma

    Esplorate i siti etruschi di Cerveteri, Tarquinia e Vulci.

    Dirigetevi a Frascati, una delle storiche città collinari a sud-est di Roma, i Castelli Romani. Questa città è stata una meta popolare per secoli lontana dal trambusto della capitale, e questo vale ancora oggi. Famosa in tutto il mondo per il suo vino bianco, Frascati è una cittadina collinare rilassata con un ritmo di vita più lento. A soli 21 km da Roma, Frascati è raggiungibile in autobus o in treno. I treni partono da Roma Termini circa ogni ora, impiegano circa 30 minuti e costano circa 2 euro.

    Sempre nei Castelli c’è Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa. La città si affaccia sul lago di Albano, una popolare gita di fine settimana per i romani in estate. Raggiungibile anche in autobus e in treno, ma ci sono diverse città e paesi interessanti nei Castelli, quindi noleggiare un’auto per la giornata sarebbe ben ricompensato.

    Considerate una gita di un giorno a Tivoli per vedere la Villa d’Este con le sue famose e gloriose fontane. Date un’occhiata alla Villa dell’imperatore Adriano mentre siete là fuori. Ci sono treni ogni ora dalla stazione Tiburtina; meno la domenica. È anche possibile prendere un autobus dalla stazione di Ponte Mammolo.

    Capire la seconda guerra mondiale in Italia visitando la zona di Anzio e Montecassino. Se siete appassionati di storia, vale la pena di visitare il museo militare di Vigna di Valle, vicino al lago di Bracciano, con un’impressionante collezione di aerei militari italiani dalla prima guerra mondiale ai giorni nostri.

    Scoprite la città papale di Viterbo, nota meta medievale e termale (a circa un’ora e mezza da Roma). Il mare è abbastanza lontano, ma non dimenticate il costume da bagno. Dopo la visita, soprattutto durante l’inverno, è consigliabile immergersi nelle terme del Papa: l’acqua della sorgente raggiunge i 58°C.

    Santa Marinella è un comune balneare fuori città con una spiaggia di sabbia. Ci si può arrivare dalla stazione Termini, Ostiense, Trastevere o San Pietro in circa un’ora. Se si va da Termini, si tenga presente che il binario da cui parte il treno è abbastanza lontano lungo i binari (diverse centinaia di metri, quindi arrivateci in anticipo).

    Letteratura ambientata a Roma

    Si contano quasi 1.700 romanzi ambientati a Roma in tempi passati. I più facilmente reperibili in libreria sono quelli di Lindsey Davis e Steven Saylor. Entrambi sono bravi narratori ed eccellenti nel ritrarre la vita nell’Antica Roma. Particolarmente interessante se si visita Roma può essere il “Roma: Il romanzo dell’antica Roma” di Saylor, che ripercorre i primi mille anni della storia di Roma seguendo le vicende di due famiglie. Ogni capitolo inizia con una mappa che mostra lo stato di sviluppo di Roma al tempo del capitolo.

    Il classico lavoro sull’Antica Roma rimane la “Storia del declino e della caduta dell’Impero Romano” di Edward Gibbon. Questo fu scritto nel 1782, ma è ancora in fase di ristampa. Un libro meraviglioso che copre le fortune di Roma da Romolo e Remo agli anni Settanta del secolo scorso è “Roma: La biografia di una città” di Christopher Hibbert. Un’ottima guida, anche se forse un po’ troppo pesante da portare con sé.