Categoria: Piemonte

Il Piemonte è una regione nell’Italia nord-occidentale, comprendente le province di

  • Alessandria
  • Asti
  • Biella
  • Cuneo
  • Novara
  • Torino
  • Verbano-Cusio-Ossola
  • Vercelli

A sud, ovest e nord il Piemonte è circondato dal vasto arco dell’Appennino ligure e dalle Alpi Marittime, Cozie, Graie e Pennine. Il cuore del Piemonte è la valle del Po, che si apre ad est ed è costituita da alcuni dei migliori terreni agricoli d’Italia. Il nome Piemonte (“ai piedi di una montagna“) è diventato un termine generalmente applicato a questa regione. A sud del Po si trovano le colline basse e intensamente coltivate del Monferrato e delle Langhe. Ai piedi delle Alpi si trovano i laghi Maggiore e Orta. Il Po e i suoi affluenti, la Dora Baltea, la Dora Riparia, il Sesia, il Tanaro e lo Scrivia, forniscono alla zona acqua abbondante per l’agricoltura.

La superficie è di 25.399 km quadrati, la popolazione (2011) 4,363,916.

Economia del Piemonte

L’arco alpino del Piemonte svolge un ruolo vitale nella produzione di energia elettrica della regione e dell’Italia settentrionale nel suo complesso; le centrali idroelettriche della regione forniscono energia per l’industria, i trasporti e l’uso domestico. I boschi forniscono legname, e i prati alpini e subalpini offrono ottimi pascoli per il bestiame come base di una prospera industria casearia. Le pianure producono grano e riso, verdura e frutta, latte e formaggi. Le colline a sud del Po sono note per la produzione di alcuni dei vini più pregiati d’Italia, sia della varietà frizzante (Asti) sia della Barbera. Lo storico paesaggio viticolo di Langhe, Roero e Monferrato è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2014.

Il Piemonte fa parte del grande triangolo industriale del nord Italia (Torino-Genova-Milano) e le sue produzioni sono molto diversificate. Torino (capoluogo, città più grande e centro industriale di primo piano) è sede di uno dei più grandi stabilimenti automobilistici d’Europa (FCA), oltre che di industrie tipografiche, tessili e meccaniche. Ivrea, a nord-est di Torino, è la sede di uno dei principali produttori europei di macchine per ufficio. Il tessile, la chimica e il vetro sono tra le altre importanti industrie piemontesi. Il principale collegamento ferroviario tra Francia e Italia, la linea Torino-Col du Mont Cenis (Tunnel del Monte Cenis)-Parigi, passa per il Piemonte, mentre a nord il tunnel del Sempione porta in Svizzera. Un’eccellente rete di strade e superstrade collega strettamente tutte le parti della regione. Genova, facilmente raggiungibile dal Piemonte, è il porto della regione. Tra gli sviluppi della fine del XX secolo c’è una strada che collega la Francia e l’Italia in tutte le stagioni, passando per un tunnel di 11,7 km sotto il Monte Bianco e poi attraverso la Valle d’Aosta fino a Torino e Milano.

Breve Storia del Piemonte

In epoca romana il Piemonte era importante perché i suoi passi collegavano l’Italia con le province transalpine della Gallia. Dopo periodi di dominio longobardo e franco, la casa dei Savoia si affermò come il più importante feudatario dell’Italia nord-occidentale. Questa dinastia divenne dapprima potente come successore dei marchesi di Ivrea e di Torino, ma dopo il 1400 il controllo dei Savoia su entrambi i versanti delle Alpi, governando su quella che oggi è la Savoia francese e sul Piemonte, le conferì una sovranità indiscussa su gran parte della regione. Dopo il 1700 praticamente tutto il Piemonte passò sotto la dominazione sabauda, e l’aggiunta della Sardegna e dei suoi territori fornì interessi ancora più ampi. Durante il Risorgimento (movimento per l’indipendenza italiana), il Piemonte guidò i tentativi del 1848, 1859 e 1866 di unire tutta l’Italia, e Vittorio Emanuele II, originariamente re del Piemonte e della Sardegna, divenne il primo re dell’Italia moderna nel 1861.

  • Palazzo Bricherasio di Torino

    Palazzo Bricherasio di Torino

    Nel pieno centro storico di Torino, a due passi da Pazza San Carlo e da Via Roma, esiste un palazzo seicentesco, sconosciuto ai più, che è una pietra miliare per la città di Torino. Stiamo parlando di Palazzo Cacherano di Bricherasio, già luogo in cui venne fondata la FIAT.

    Si trova in via Giuseppe Luigi Lagrange 20 e fu la sede di una famiglia estinta dell’antica nobiltà piemontese, appunto i conti Cacherano di Bricherasio; famiglia che si distinse nella storia recente piemontese, per opere di filantropia e mecenatismo, oltre per il fatto di avere alcuni viceré dei Savoia nelle proprie fila.

    Oggi è la sede principale di Banca Sella (dal 2010), ma nel corso della storia, soprattutto recente (dopo il secondo dopoguerra) ha avuto vari passaggi di proprietà e un’alternarsi di periodi bui a periodi di splendore.

    Breve storia di Palazzo Bricherasio

    Palazzo edificato nell’antica contrada dei Conciai, fu fin da subito (1636) sede signorile; il primo passaggio di proprietà si ha intorno a metà del ‘700, quando i conti Solaro di Monasterolo lo acquistarono e commissionarono all’architetto Carlo Emanuele Bovis un primo rimaneggiamento (1760).

    Quasi 100 anni dopo, a metà dell’800, fu abitato da Giovanni Berchet, poeta milanese e protagonista del romanticismo italiano, nonché uno dei deputati del Regno Sabaudo. Berchet che morì proprio nella dimora torinese il 23 dicembre 1851, giorno del suo sessantottesimo compleanno.

    Solo nel 1855, su volontà del conte Luigi Baldassarre Cacherano di Bricherasio, diventò di proprietà della famiglia Bricherasio, i quali portarono a termine una profonda ristrutturazione, sia interna che esterna, su progetto di Barnaba Panizza.

    Il conte ebbe dalla moglie, la marchesa Teresa Massel di Caresana, due figli: Sofia ed Emanuele, i quali, alla morte dei genitori, gestirono il palazzo facendolo diventare un salotto della Torino bene.

    Sofia Cacherano di Bricherasio

    La figlia del conte Luigi, appunto Sofia Cacherano di Bricherisio, fu pittrice, ma ancora più importante fu la sua opera di tessitrice di rapporti sociali, facendo diventare Palazzo Bricherasio un salotto culturale di Torino.

    Il Palazzo diventò così sede di ricevimenti, iniziative culturali, mostre e palco per rappresentazioni musicali, uno dei principali poli del capoluogo piemontese.

    Vari furono gli artisti che poterono rappresentare le proprie arti nel palazzo in questi anni, dai pittori Lorenzo Delleani e Rodolfo Morgari allo scultore Leonardo Bistolfi, dallo scrittore Edmondo De Amicis al musicista Arturo Toscanini.

    Emanuele Cacherano di Bricherasio

    Il fratello di Sofia, Emanuele, era più avvezzo alle nuove tecnologie e sfruttò l’opera e le conoscenze di famiglia per creare attorno a sé un gruppo di aristicratici.

    Sotto la guida di Emanuele, Palazzo Bricherasio entrerà nella storia, la data è quella del 1º luglio 1899 e al primo piano del palazzo, nello studio personale di Emanuele, un gruppo di giovani nobili, abbracciando le invenzioni meccaniche provenienti dalla Francia e dalla Germania, fondò una società che presto prese il nome di F.I.A.T.

    Lo storico evento fu raffigurato proprio dall’amico di Sofia, Lorenzo Delleani.

    Fondazione FIAT nel Palazzo Bricherasio
    Il dipinto di Lorenzo Delleani che imprime nella memoria la fondazione della FIAT

    Nel dipinto possiamo vedere, intorno al tavolo, mentre Emanuele Cacherano di Bricherasio firma l’atto che lo porterà a diventare Vice Presidente della nascente società, anche Luigi Damevino, Cesare Goria Gatti, Roberto Biscaretti di Ruffia, Carlo Racca, Michele Ceriana-Mayneri, Giovanni Agnelli, Lodovico Scarfiotti e Alfonso Ferrero di Ventimiglia.

    Storia moderna di Palazzo Bricherasio

    Nel 1904 Emanuele venne meno e il palazzo rimase nelle proprietà di Sofia, la quale non ebbe mai figli e alla morte, avvenuta nel 1950, l’immobile fu parte del lascito verso la Piccola opera della Divina Provvidenza di don Orione.

    Non prima, però, di ricevere un nuovo importante restauro, nel 1937, ad opera dell’architetto Annibale Rigotti, quando perse il giardino, finito a far parte della nuova via Roma. Proprio nel 1937 si ebbe la creazione della cancellata e la nuova facciata, perfettamente contestualizzata con lo stile della nascente via.

    Per fortuna non fu mai toccato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, altrimenti, probabilmente, si avrebbe avuto la perdita completa dell’immobile.

    Dal 1950 in poi il palazzo fu prima sede di una scuola di ricamo, quindi, negli anni ’80, diede ospitalità le aule dell’istituto tecnico superiore per periti meccanici. Da metà degli anni ’80 fino al 1994, probabilmente, il palazzo toccò il fondo della sua storia.

    Nel 1994 Palazzo Bricherasio tornò ai suoi fasti, grazie al gallerista Alberto Alessio, il quale acquistò l’opera e la restaurò attentamente, facendola diventare la sede della Fondazione Palazzo Bricherasio, un importante polo espositivo di mostre di altissimo livello.

    La fondazione chiuse nel 2009 e l’anno successivo Banca Sella acquistò l’immobile, garantendo comunque l’accesso a guide guidate, solo in determinati periodi dell’anno.

    Caratteristiche architettoniche

    Sviluppato su una pianta quadrangolare, presenta dei prospetti di colore grigio chiaro con finestre neoclassiche.

    L’affaccio su via Lagrange, un tempo unica via d’accesso al palazzo, presenta una porta che porta sulla piccola corte interna.

    Il tetto ha una serie di abbaini aggiunta nella ristrutturazione del 1994, quando dal sottotetto si recuperò un appartamento privato.

    Al primo piano è presente una targa memorativa che ricorda la residenza del poeta Giovanni Berchet, ma nulla che ricordi la storica firma della fondazione FIAT. Fino agli inizi del 2000 l’area antistante la facciata settentrionale aveva un pavimento in porfido rosso, derivante dal restauro del 1937, quando il palazzo fece spazio per la strada pubblica. Infine, dal 2010, il piano terra è stato dedicato a locali commerciali.

    All’interno del palazzo degli affreschi settecenteschi non rimane praticamente nulla, anche perché dopo un decennio di ITIS sarebbe complesso salvaguardare qualcosa. Il restauro del 1994 cercò di riportare in vita lo “scalone dei putti“, in legno dorato e ottone e qualche tentativo di recupero di qualche sala settecentesca.

  • Torino

    Torino

    Torino, chiamata Augusta Taurinorum in latino, città, capoluogo di Torino provincia e della regione Piemonte, nell’Italia nord-occidentale.

    Si trova sul fiume Po, vicino alla confluenza con il Sangone, la Dora Riparia e la Stura di Lanzo.

    Situata in un’ampia e fertile pianura ad est delle Alpi, Torino è uno dei più importanti centri industriali e di comunicazione d’Italia.

    È un importante nodo stradale e ferroviario e dispone di un aeroporto internazionale. Preminente nell’industria automobilistica italiana, Torino è da tempo associata alla Fiat, che vi ha sede, ed è sede di stabilimenti Fiat e Lancia che producono gran parte della produzione automobilistica del Paese.

    Alla fine del XX secolo, però, con il declino dell’industria automobilistica, la città ha cercato di diversificare la sua economia, e il turismo e la fabbricazione di prodotti ad alta tecnologia sono diventati sempre più importanti. Anche l’industria aeronautica, dei cuscinetti a sfera, della gomma e della carta sono importanti, così come la concia e la lavorazione della pelle, la tipografia e la litografia.

    Ci sono industrie metallurgiche, chimiche, plastiche ed elettrotecniche. Il cioccolato e i vini (soprattutto il vermut) sono prodotti notevoli.

    Nel 2006 Torino ha ospitato le Olimpiadi invernali, momento in cui Torino ha conosciuto una nuova giovinezza, con la creazione di nuove strutture (come la metro) e la riqualificazione di zone oramai abbandonate.

    Al censimento del 2011 la popolazione residente era di 872,367 abitanti.

    La Storia di Torino

    L’originario insediamento di Taurisia, fondato dai Taurini, fu in parte distrutto dall’invasore cartaginese Annibale nel 218 a.C.. In seguito divenne una colonia militare romana, conosciuta successivamente come Julia Taurinorum e Augusta Taurinorum, ricostruita dall’imperatore Augusto sotto forma di un rettangolo chiuso diviso in 72 blocchi (insulae). Sono ancora visibili i resti delle mura e la Porta Palatina e le Torri Palatine.

    Dominata dai barbari dopo il declino di Roma nel IV secolo, la città divenne parte del regno longobardo e poi dell’impero franco. Legata ai Savoia nel 1046 dal matrimonio della contessa Adelaide con il conte Odo di Savoia, riconobbe la supremazia sabauda nel 1280 dopo un periodo di semi-indipendenza e di conflitto. Occupata dai francesi dal 1536 al 1562, Torino divenne capitale del ducato di Savoia nel 1563. Fu assediata nel 1640 e nel 1706 (durante la guerra di successione spagnola) dai francesi, sconfitti da Eugenio di Savoia nel 1706, e fu nuovamente occupata dai francesi durante le guerre napoleoniche.

    La città divenne capitale del regno di Sardegna nel 1720 e nell’Ottocento divenne il centro politico e intellettuale del Risorgimento, il movimento per l’unificazione politica italiana. Fu la prima capitale dell’Italia unita dal 1861 al 1865. Durante la seconda guerra mondiale Torino subì pesanti danni a causa dei bombardamenti aerei.

    Le Chiese di Torino

    Vescovato dal 415 circa e arcivescovato dal 1510, Torino è ricca di architettura ecclesiastica. Tra le chiese ricordiamo

    • La Consolata, che ha subito diverse modifiche, in particolare dall’architetto barocco Guarino Guarini alla fine del 1600;
    • la Chiesa Valdese (1853), la prima chiesa protestante di Torino;
    • la vicina basilica di Superga (1717-31), la chiesa sepolcrale reale.

    La cattedrale rinascimentale di San Giovanni Battista (1498), con la geniale Cappella di Santa Sindone (1694) del Guarini, ospita la Sindone di Torino, un telo di lino che si pensava fosse la veste funebre di Gesù. La cattedrale e la cappella sono state gravemente danneggiate da un incendio nell’aprile 1997 e sono state sottoposte a importanti lavori di restauro.

    I Palazzi di Torino

    Città ducale e reale per secoli, Torino ha molti bei palazzi. Il Palazzo Madama, iniziato nel XIII secolo, deve il suo nome alle vedove residenti dei duchi di Savoia del XVII secolo. Utilizzato dal Senato sardo nel 1848-60 e dal Senato italiano nel 1861-64, oggi ospita il Museo delle Arti Antiche.

    Palazzo Carignano (1679), luogo di nascita (1820) del re Vittorio Emanuele II e un tempo luogo di incontro della Camera dei deputati sarda e del primo Parlamento italiano, oggi ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

    Il Palazzo Reale (1646-58) ospita l’Armeria Reale, con una delle più belle collezioni di armi d’Europa.

    L’Accademia delle Scienze (1678), già collegio dei Gesuiti, ospita oggi il Museo delle Antichità, il Museo Egizio e la Galleria Sabauda.

    Il Palazzo Bricherasio (1636), attuale sede di Banca Sella e storico salotto della Torino bene; al primo piano di questo immobile fu firmato l’atto costitutivo della nascita della FIAT.

    Altre strutture secolari sono i resti dell’antica cittadella, la Mole Antonelliana, iniziata nel 1863 come sinagoga e poi completata dalla città, il moderno Palazzo delle Esposizioni e la Galleria d’Arte Moderna di Torino e numerosi monumenti pubblici a personaggi significativi del passato torinese. Altri musei espongono collezioni di artiglieria, automobili, montagna, cinema, storia naturale, zoologia, paleontologia e mineralogia. Sono presenti anche diverse belle biblioteche.

    L’Università di Torino è stata fondata nel 1404. Tra le altre istituzioni educative ricordiamo il Politecnico di Torino (1859), la Galleria dell’Accademia Albertina (1652), il Conservatorio Musicale di Stato Giuseppe Verdi (1867), l’Istituto di Studi sull’Organizzazione Aziendale e Industriale (1935), l’Istituto Universitario di Studi Europei (1952).

    Il clima a Torino

    A Torino la temperatura media invernale è di 32,5 °F (0,3 °C) e quella estiva di 74 °F (23 °C). La pioggia cade principalmente in primavera e in autunno e aumenta con l’altitudine. La neve è scarsa e cade solo sull’altopiano. Le temperature lungo la costa adriatica aumentano costantemente da nord a sud, in parte a causa della latitudine decrescente e in parte perché i venti prevalenti sono da est a nord ma da sud a sud.