Se pensate che Bergamo sia solo “quell’aeroporto di Milano”, preparatevi a un pugno di eleganza medievale nello stomaco.
Benvenuti nella città dove le mura non sono mai state sfondate (perché i nemici, arrivati, si sedevano a mangiare polenta invece di combattere), dove il gelato è un’invenzione locale e i santi patroni hanno storie che farebbero arrossire persino un marinaio.
7 curiosità che vi renderanno il tormentone della cena
“Città dei Mille” o “Città dei Furbetti”?
Bergamo è l’unica città italiana soprannominata “dei Mille” perché fornì a Garibaldi 157 volontari (su 1000!) per la spedizione nel Sud Italia.
Praticamente un franchise. Motivo? La fame. Di gloria? No, letterale: i bergamaschi erano così poveri che partire per una guerra sembrò una vacanza all-inclusive.
Le mura Veneziane: un gigante inutile (ma bellissimo)
Quelle mura maestose, Patrimonio UNESCO dal 2017, costate un botto alla Serenissima? Mai utilizzate in battaglia. I veneziani le costruirono per paura dei francesi, che poi… se ne andarono. Oggi sono il posto migliore per fare jogging con vista su vigneti e crisi esistenziali.
La Funicolare: un ascensore con viste e pretese
Dal 1887 collega Città Bassa e Città Alta. Pendenza: 52%. Tempo di percorrenza: 2 minuti. Vantaggio: evitare la salata a piedi e scoprire che i bergamaschi sono gli unici al mondo a fare il pendio dentro casa.
Polenta e Osei: dolce o beffa?
Se ordinate “polenta e osei” aspettandovi un piatto contadino, vi serviranno un pan di spagna coperto di marzapane e cioccolatini a forma di uccellini. È come chiedere una fiorentina e ricevere una torta a forma di bistecca. Genio culinario o trollaggio?
Stemma dei Colleoni: onestà scomoda
La Cappella Colleoni è un capolavoro rinascimentale… con uno stemma di famiglia che mostra tre coppie di testicoli (“colleoni” in dialetto).
Il condottiero Bartolomeo non amava mezze misure, né metaforiche.
Campanone delle 22:00: Tinder Medievale
Ogni sera, 100 rintocchi risuonano dalla Torre Civica. Nel ‘500 annunciavano la chiusura delle porte (e il coprifuoco). Oggi significano: “Se non rientri, dormi sul marciapiede. O dall’amante”.
Stracciatella: il gelato nato per sbaglio
Nel 1961, Enrico Panattoni della gelateria “La Marianna” versò per errore del cioccolato fuso nel gelato. Risultato? La stracciatella.
Storia di Bergamo: da romana sconosciuta a Instagram Star
La storia di Bergamo, come d’altronde la storia di qualsiasi città italiana, si compone di varie fasi.
Età Romana – Medioevo: “Minatori, Santi e Trame Soap Opera”
Bergamo nasce come città di “Damnati ad Metalla”: prigionieri orientali condannati a lavorare nelle miniere di ferro della Val Seriana.
Liberati, fondarono il primo nucleo cristiano e dedicarono la cattedrale a San Vincenzo di Saragozza, salvo poi cambiare idea quando, nel 1561, i veneziani demolirono la chiesa di Sant’Alessandro (patrono locale) per far spazio alle mura. Risultato? Fusione forzata delle chiese e sant’Alessandro “trasloca” in San Vincenzo.
Rinascimento – ‘700: “Architetti in Crisi e Cupole a Metà”
Nel 1459 l’architetto Filarete inizia a ricostruire il Duomo. 50 anni dopo, era ancora un cantiere aperto. Lo descrive un cronista: “San Vincenzo giace incolta e deserta”. Ci pensa Scamozzi nel 1611 a rimettere le cose a posto, ma la facciata arriverà solo nel 1889. Bergamo: la città del “lavori in corso” eterno (e della pazienza sacra).
Ottocento – Oggi: “Garibaldi, Aerei e Rinascita”
Dopo l’epopea garibaldina, Bergamo diventa capitale industriale. Ma è nel 2023, Capitale Italiana della Cultura con Brescia, che si prende la rivincita: 15.000 eventi per celebrare la rinascita post-Covid. Perché qui, dopo ogni botto (di cannone o virus), ci si rialza. Con stile.
7 attrazioni da vedere (senza farsi male all’anima)
E visto che stiamo tenendo il 7 come filo conduttore di questo articolo, ecco a voi 7 attrazioni che dovrete sicuramente vedere.
Piazza Vecchia
Il Salotto che umilia tutte le altre piazze. Perché è stata definita da Le Corbusier “la piazza più bella d’Europa”. E lui di piazze ne aveva viste.
Il pavimento nasconde un calendario perpetuo: a mezzogiorno (ora solare), un raggio di sole colpisce lo stemma del mese sotto il Palazzo della Ragione.
Da guardare anche il Campanone (Torre Civica). Salite 230 scalini per vedere le Alpi… o aspettate le 22:00 per contare i rintocchi da sotto.
Consiglio spassionato: sedetevi al Caffè del Tasso (1500) e chiedetevi: “Torquato Tasso ci è mai stato o è marketing?”.
Cappella Colleoni
Un edificio del rinascimento con attitudine da bad boy. Perché? È il mausoleo di Bartolomeo Colleoni, condottiero con ego più alto della cupola.
All’esterno marmi rosa e bianchi a intarsio. All’interno la tomba della figlia Medea e affreschi che urlano “guardami!”.
Lo stemma coi testicoli è all’interno. Fotografatelo e usatelo come sfondo per le chat di famiglia.
Da non perdere: la statua equestre di Colleoni. Il cavallo sembra dire: “Questo qui sopra? Un rompipalle”.
Accademia Carrara
Stiamo parlando del museo che insegna l’umiltà. Perché? 600 opere di Raffaello, Bellini, Botticelli e Lotto, donate da collezionisti illuminati. È il “museo del collezionismo” per eccellenza.
Qui è esposta la “Madonna con Bambino” del Mantegna.
Da non perdere le mostre temporanee, che spesso regalano delle chicche.
Duomo di Bergamo
Il gioiello barocco con cripta misteriosa. Sotto l’altare riposa Sant’Alessandro, patrono della città.
Ma la vera star è la Tiara di Papa Giovanni XXIII: 2kg d’oro, rubini e smeraldi. Papa Roncalli era bergamasco e qui è venerato come un rockstar.
La cripta nasconde strati archeologici dal V secolo. I resti romani? Scoperti solo nel 2004 durante lavori di restauro.
Da non perdere la pala di Carlo Ceresa nella Cappella di San Vincenzo. Unico ricordo del primo patrono, cancellato dalla storia.
Mura Veneziane
Possono essere definite il gigante buono (e pedonabile) e sono formate da 6 km di camminata con vista sui tetti di Città Alta e la pianura. 14 baluardi, 4 porte, 100 cannoniere. E mai sparato un colpo.
Alla Polveriera di San Giovanni scoprirete che i veneziani usavano le mura come… deposito di polvere da sparo. Geni.
Da osservare il tramonto da Porta San Giacomo. Foto obbligatoria per il Tinder profile: “Cercasi Roméo/Giulietta per fughe tra le mura”.
Museo Donizettiano
Gaetano Donizetti, genio operistico (Lucia di Lammermoor), nacque qui. Il museo espone spartiti, pianoforti e lettere struggenti.
Donizetti morì folle, forse per sifilide. Le sue ultime parole? Non si sa, ma nel museo c’è la sua maschera mortuaria. Macabro-chic.
Da non perdere anche la Casa Natale (via Borgo Canale 14). Sentirete ancora i suoi acuti?
Parco dei Colli
Bergamo è l’unica città in Europa completamente circondata da un parco (4.700 ettari). Vigneti, monasteri (Astino e Valmarina) e il Castello di San Vigilio in cima.
Ad Astino si coltiva l’orto antico bergamasco. Se vedete un contadino che bestemmia, è perché sta lottando con una varietà di mais del ‘500.
Vi consigliamo la vista da San Vigilio. Bergamo ai vostri piedi, le Alpi sullo sfondo. E la tentazione di urlare: “Colleooooniiii!”.
Piatti tipici di Bergamo
Una discreta guida turistica non può che includere anche il cibo, soprattutto in Italia, ed ecco cosa c’è da scoprire a Bergamo.
- Polenta Taragna: mais e formaggio Branzi. Calorie: troppe. Rimpianti: zero.
- Casoncelli: ravioli ripieni di carne, uvetta e amaretti. Sì, avete letto bene.
- Gelato alla Stracciatella da La Marianna (Città Alta). Ordinate “quello originale” e sentitevi parte della storia.
Biglietti e ticket
- Funicolare Città Bassa-Alta: €1.30. Evita sudore e bestemmie (che a Bergamo comunque sentirete).
- Biglietto cumulativo musei (Museo delle Storie): €14 per 48h. Include Campanone, Rocca e Convento di San Francesco.
Curiosità
Se un locale vi dice “Vaca mù” (mucca muta), non è un insulto: è il formaggio nostrano. Rispondete: “Vaca canta” (vino) e vi offriranno da bere.
Bergamo non è una città. È un romanzo storico con appendice gastronomica, dove ogni pietra racconta una follia umana, un capolavoro, o un errore diventato gelato. E alla fine, mentre guardate le mura illuminarsi al tramonto, capirete perché i bergamaschi dicono:
“L’è ü al èn mia töcc i ócc che varda Mila, ma chél che varda Bèrghem al è mia ön s’ciòp!”
“Non sono tutti gli occhi che guardano Milano: chi guarda Bergamo non è uno sciocco!”.
Percorsi per turisti
- Itinerario 1 giorno: Funicolare → Piazza Vecchia → Colleoni → Pranzo al Caffè Tasso → Carrara → Mura al tramonto;
- Itinerario 2 giorni: giorno 1 come sopra. Giorno 2: San Vigilio → Parco dei Colli → Monastero di Astino → Cena con polenta.